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Le innocenti evasioni di Tony Blair

Tony Blair ha pagato soltanto una frazione di tasse sui suoi ingenti guadagni da quando ha lasciato la poltrona di primo ministro. È quanto scrive oggi il Telegraph basandosi sui conti presentati dalla società di amministrazione Windrush Ventures Limited, che rivelano che nell’ultimo anno l’ex premier ha pagato soltanto 315.000 sterline di tasse, nonostante introiti di oltre 12 milioni.

Nei due anni fino a marzo 2011 la società ha registrato entrate per più di 20 milioni sterline, ma ne ha versate soltanto 470.000 di tasse. Attraverso la sua società Tony Blair associates, l’ex primo ministro offre consulenze ad un’ampia gamma di clienti tra cui il governo del Kuwait e quello del Kazakistan e diverse banche, oltre a ricevere centinaia di migliaia di sterline come conferenziere. Ma grazie ad una complessa rete di società, Blair sembra aver pagato soltanto una frazione di ciò che deve allo Stato.

Secondo i conti di Windrush, accessibili soltanto ora in quanto prima la società veniva classificata come una piccola impresa, l’azienda ha fatturato introiti per oltre 12 milioni e spese amministrative di 10,9 milioni lasciandola con un profitto di poco più di un milione sul quale l’ex leader laburista ha pagato la rata del 28%. Il mistero resta su che cosa siano le spese da capogiro per 10,9 milioni. Il costo del suo staff e del suo ufficio ammontano a tre milioni di sterline, e non c’è spiegazione per i restanti otto.

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