Migliaia di persone, hanno nuovamente manifestato in decine di città della Romania, compresa Bucarest, per chiedere le dimissioni del governo e del presidente Traian Basescu, ritenuti responsabili della crisi economica e sociale, dell’aumento dei prezzi e del brusco deterioramento delle condizioni di vita. Ieri a Bucarest, teatro di violenti scontri fra polizia e manifestanti nel fine settimana, un migliaio di persone si sono radunate per il quarto giorno consecutivo sulla Piazza dell’Università scandendo slogan contro le autorità. La manifestazione si è svolta senza scontri e i dimostranti si sono dispersi senza incidenti intorno alla mezzanotte. Disordini si erano registrati invece sabato e domenica scorsi (vedi video e servizio pubblicati da Contropiano) quando nella capitale ai manifestanti si sono aggiunti centinaia di giovani della tifoseria della Dinamo Bucarest. Al lancio di pietre e altri oggetti e all’incendio di cassonetti, gli agenti avevano risposto con i gas lacrimogeni. Una settantina erano stati i feriti e quasi trecento i manifestanti arrestati. Il crescente malcontento popolare in Romania, uno dei paesi più poveri e arretrati della Ue, deriva dalle severe misure di austerità e dai tagli operati dal governo a causa della crisi globale, nonchè dalla corruzione dilagante nelle sfere politiche. A infiammare la protesta è stato tra l’altro un progetto controverso di riforma sanitaria che ha provocato le dimissioni del viceministro Raed Arafat, un esponente politico molto popolare nel paese. Nonostante il ritiro del piano, la popolazione continua a manifestare contro le autorità.
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