Menu

Gaza. Accoltellato esponente di una Ong palestinese

Mahmud Abu Rahma,  dirigente della Ong al-Mezan impegnata a Gaza, è stato pugnalato da sconosciuti nella notte di venerdì in una strada di Gaza. Lo ha reso noto oggi la stessa al-Mezan precisando che Abu Rahma è da allora ricoverato in ospedale e si sta riprendendo. Al-Mezan ha anche lanciato un appello affinchè gli assalitori siano identificati ed arrestati. All’inizio del mese Abu Rahma era sfuggito ad un’altra aggressione, tesa in prossimità della sua abitazione. Gli attacchi nei suoi confronti – prima verbali e quindi fisici – sembrano collegati ad un polemico articolo da lui pubblicato a fine dicembre in cui denunciava soprusi ed errori compiuti da gruppi armati attivi nella Striscia di Gaza. Subito dopo Abu Rahma aveva ricevuto minacce anonime in cui veniva definito «un collaborazionista» e gli veniva intimato di ritrattare le accuse. «Questi attacchi nei confronti di attivisti dei diritti civili o di altre persone che si limitano ad esprimere le proprie opinioni rappresentano una violazione grave non solo dei diritti civili ma anche della legge palestinese», precisa al-Mezan.

Il 5 gennaio scorso sulla agenzia Mena, era comparso un severo articolo di Mahmud Abu Rama nel quale denunciava diverse rogne nella Striscia di Gaza“Abbiamo assistito, con molta sofferenza, all’attacco oltraggioso alla libertà di espressione e di riunione pacifica dal marzo 2011 in poi. Ci sono segnalazioni di centinaia di casi di torture e abusi. Diverse persone sono morte in detenzione e sotto tortura a Gaza e in Cisgiordania” ed ancora “Nessuno è stato punito per questi atti, e sappiamo troppo poco sul fatto che le loro famiglie siano state compensate in base alla legge”. In altro passaggio accusava esplicitamente che “C’è un sito di formazione nella città di Beit Lahiya, che minaccia le persone ogni giorno, tra cui una ragazza che è rimasto ferito all’interno della sua scuola, quando un’esplosione avvenuta in questo sito il 20 Settembre 2011”. Segnalava poi il caso di un palestinese che aveva chiesto ai guerriglieri di non lanciare razzi su Israele da vicino la sua abitazione per paura delle rappresaglie israeliane. Gli era stato risposto di spostarsi con la sua famiglia.  Alcuni giorni dopo il palestinese e suo figlio di 11 anni erano stati uccisi dai bombardamenti israeliani. Nello stesso articolo denunciava l’alleanza tra i proprietari dei tunnel tra Gaza e l’Egitto con la polizia palestinese di Gaza. Insomma aveva pestato i piedi in parecchie direzioni.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • Stefano

    Denunce simili furono mosse da Arrigoni contro i suoi amici di Hamas. Poi sappiamo come finì.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *