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Siria. Il timore della guerra civile

Fornire le armi all’opposizione del presidente siriano Bashar al Assad rischia di provocare una guerra civile” ha detto oggi il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, intervenendo a radio France Culture. “Il popolo siriano – ha affermato Juppè – è profondamente diviso e se diamo le armi a una certa frazione dell’opposizione in Siria, organizzeremo una guerra civile tra cristiani, alawiti, sunniti e sciiti, potrebbe rivelarsi una catastrofe ancora più grande di ciò che esiste oggi”. Inoltre, secondo il capo della diplomazia francese, la Russia – che blocca ogni iniziativa sulla Siria al consiglio di Sicurezza dell’Onu – “fa un calcolo sbagliato sul medio termine”. Oggi intanto centinaia di migliaia di persone hanno partecipato oggi a Damasco e in altre città siriane a manifestazioni ufficiali organizzate per esprimere sostegno al presidente Bashar al Assad nel primo anniversario dell’inizio delle proteste e delle violenze nel Paese. In quella che è stata definita la ‘Marcia globale” dei sostenitori del regime, i manifestanti nella capitale si sono incamminati verso la Piazza degli Omayyadi, vicino alla residenza di Assad, innalzando innumerevoli fotografie del presidente e sventolando la bandiera nazionale. «Siamo i tuoi uomini, Bashar» è stato lo slogan più gridato dai partecipanti al corteo. La televisione di Stato ha mandato in onda immagini in diretta di analoghe manifestazioni ad Aleppo, Hassakah e Latakia e ospitato in studio commentatori politici che hanno elogiato in modo unanime l’operato di Bashar al Assad. (fonte: Ansa)

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