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Canada: Chiesa protestante per boicottaggio prodotti colonie israeliane

La mozione invita il governo canadese a garantire che tutti i prodotti fabbricati negli insediamenti siano ‘etichettati in modo chiaro e in modo distinto dai prodotti di Israele.’
La più grande chiesa protestante del Canada ha approvato il boicottaggio dei prodotti fabbricati negli insediamenti israeliani.
All’incontro di Ottawa, il Consiglio generale della Chiesa Unita del Canada ha approvato venerdì una risoluzione che chiede il boicottaggio delle merci prodotte in Cisgiordania e a Gerusalemme est.
I dettagli su come il boicottaggio verrà implementato saranno decisi nelle prossime settimane e mesi, i funzionari hanno detto al National Post.
La risoluzione invita i membri della chiesa “ad evitare qualsiasi prodotto proveniente dagli insediamenti”; chiede che il governo canadese assicuri che “tutti i prodotti fabbricati negli insediamenti siano etichettati in modo chiaro e in modo distinto dai prodotti di Israele”, e chiede che i prodotti fabbricati negli insediamenti non ricevano un trattamento preferenziale sotto l’accordo di libero scambio Canada-Israele.
Il boicottaggio non si estende ai prodotti fabbricati all’interno del territorio israeliano pre-1967.
Prima della votazione finale, il Centro per gli Affari di Israele ed Ebraici ha dichiarato di essere “indignato” per il tentativo di boicottare i prodotti degli insediamenti, dicendo che la “decisione rappresenta un cambiamento radicale nelle politiche della Chiesa Unita del Canada, tradisce l’opinione della stragrande maggioranza dei suoi membri e va contro decenni di dialogo interreligioso costruttivo”.
L’organizzazione Amici del Centro Simon Wiesenthal per gli studi sull’Olocausto ha anche criticato l’iniziativa, il presidente e amministratore delegato Avi Benlolo ha affermato in una dichiarazione che “Io non so se i membri della chiesa capiscono veramente quanto è assolutamente offensiva e squilibrata questa proposta, o se un latente antisemitismo all’interno della chiesa stia lentamente riemergendo”.
Fonte: Haaretz (Traduzione di BDS Italia)

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