La Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie) ha espulso un suo dirigente, Auki Tituaña, dopo che questi aveva accettato la candidatura alla vicepresidenza nello schieramento del banchiere Guillermo Lasso, già ministro dell’Economia del presidente Jamil Mahuad nel 1999.
Tituaña è stato accusato dalla principale organizzazione dei nativi del paese andino di essersi “unito alla destra, ai carnefici del movimento nativo, a chi saccheggia il paese” tradendo così gli ideali del movimento. Il presidente della Conaie, Humberto Cholango, ha ricordato che già nel 2007 Tituaña avrebbe voluto candidarsi alla guida del paese “ma le basi indigene non gli hanno mai affidato la loro rappresentanza”.
Cholango ha quindi reiterato che il candidato promosso dalla Conaie alle elezioni del 17 febbraio del prossimo anno è Alberto Acosta, ex alleato del presidente uscente Rafael Correa, oggi tra i suoi più strenui critici. Acosta si presenterà per il Coordinamento nazionale per l’unità delle sinistre.
Al voto di febbraio dovrebbero presentarsi anche l’ex presidente Lucio Gutiérrez e l’imprenditore Álvaro Noboa, oltre allo stesso Correa che non ha però ancora formalizzato ufficialmente la propria candidatura. A loro potrebbe unirsi anche Abdalá Bucaram, ex presidente deposto come Gutiérrez, che dal suo asilo a Panama ha annunciato l’intenzione di candidarsi nonostante su di lui pesino in patria diversi processi.
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