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India: contadini contro acciaieria Posco, scontri

Sono riprese ieri le proteste dei contadini dello Stato indiano orientale dell’Orissa contro la costruzione di una mega acciaieria del gruppo sud coreano Posco che rappresenta il più grande investimento straniero in India.
I dimostranti si sono scontrati con la polizia quando ieri a sorpresa sono arrivate le ruspe nel villaggio di Gobindpur per prendere possesso delle terre confiscate dal governo locale ai contadini. La polizia ha incontrato la resistenza di donne e bambini della località che si oppongono al progetto da 12 miliardi di dollari annunciato per la prima volta nel 2005 e più volte rallentato e paralizzato dalle proteste popolari anche violente.
I contadini hanno riferito che sei persone sono state ferite quando le forze dell’ordine sono entrate in azione per disperdere la folla. Nei mesi scorsi il governo aveva provato a placare le proteste garantendo un risarcimento a quei contadini che avessero permesso l’esproprio delle terre coltivate a piantagioni di palme da betel, ma senza grande successo.
L’acciaieria, che prevede anche la costruzione di un grande porto, è contestata anche dai gruppi ambientalisti e dalle organizzazioni della guerriglia maoista. Per questo l’opera é in forte ritardo rispetto alle scadenze previste dal colosso sudcoreano. Nel gennaio 2011 il ministero dell’Ambiente indiano aveva dato il via libera ponendo diverse condizioni per la tutela della fascia costiera nel distretto di Jagatsinghpur a rischio di erosione. Ma si prevede comunque che per far posto all’impianto saranno abbattuti 160 mila alberi. Lo scorso marzo il Tribunale verde nazionale, un organismo creato nel 2010 per proteggere il patrimonio forestale, aveva sospeso l’autorizzazione governativa.

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