Lo scrutinio – lentissimo – dei voti ha dato un risultato già contestato. Uhuru Kenyatta, figlio del “padre della patria”, ma anche accusato dalla Corte penale internazionale di crimini contro l’umanità, dovrebbe essere il prossimo presidente del Kenya.
L’annuncio ufficiale è comunque atteso per stamattina, dopo che saranno concluse le verifiche su alcune circoscrizioni invocate dai sostenitori dello sfidante e primo ministro uscente, Raila Odinga. Che ha già annunciato ricorso e non riconosce dunque la vittoria di Kenyatta.
Kenyatta per un soffio è riuscito ad ottenere il quorum necessario a vincere al primo turno: poco più di 6 milioni di voti, il 50,3% delle preferenze contro il 43,28% di Odinga.
Il timore è che – come in occasione delle precedenti elezioni, anch’esse dall’esito contestato – ora iniziano scontri feroci tra fazioni (ed etnie) rivali.
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