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Gilet Jaunes in assemblea nazionale. Un modello di concretezza

Da Saint Nazaire. Venerdì 5 marzo si è svolta la prima giornata della seconda “assemblea delle assemblee” dei Gilets Jaunes a Saint Nazaire, nella “maison du peuple”. Sono previste che intervengano circa 300 delegazioni, per un totale di 800 persone in rappresentanza di 10.000 GJ.

Nel primo pomeriggio le delegazioni dei vari gruppi di GJ – 4 delegati per ogni singola situazione – venuti nella città della Loira Atlantico sono stati divisi in vari gruppi (circa una decina) in cui si è preceduti alla presentazione delle varie attività svolte localmente, verbalizzando la sintesi di questo primo momento di confronto.

Alle cinque, dopo una mezz’ora di pausa, è stato dato spazio – un minuto circa – alle varie proposte di discussione giunte in precedenza agli organizzatori e precedentemente fatte circolare, che hanno strutturato i vari gruppi di discussione che si sono confrontati per due ore su le 9 proposte emerse, e che continueranno la discussione successivamente.

Il dibattito dei vari gruppi si svolgono in tre step: un prima panoramica delle questioni (brainstorming), una elaborazione di queste e poi delle proposte vere e proprie, orientando così la discussione verso proposizioni da proporre poi all’assemblea generale.

Particolarmente rilevanti sono stati tre nodi affrontati: una proposta di azione continentale durante le elezioni europee ed in generale come porsi di fronte a questa scadenza elettorale, il tema delle possibili alleanze e convergenze e come costruire delle “maison du peuple” considerando la sete di spazi del movimento dopo lo sgombero delle rotatorie.

In generale, è palpabile la preoccupazione di “allargare” la partecipazione, di essere il più comunicativi possibili, di essere strumento di indagine delle istanze popolari, oltre a trovare delle istanze di rappresentanza adeguata.

Nel gruppo di discussione su come affrontare le europee è emersa chiaramente l’indicazione di non sostenere la creazione di liste GJ alle europee, di attivare una campagna di sensibilizzazione sulla natura antidemocratica della UE e sulle conseguenze che le politica dell’Unione hanno sulla vita delle persone, oltre a pensare dei momenti per ampliare il fronte di lotta, elaborando un appello agli altri popoli europei e pensando ad un momento di mobilitazione continentale a Bruxelles prima delle elezioni di fine maggio.

Il gruppo di discussione ha voluto chiarire come l’indicazione di voto o meno non sia qualcosa che possa essere deciso, ma che pertiene alle singole realtà, così come le forme con cui si affronterà in quei giorni questa scadenza, convergendo sul fatto che il fine principale consiste nel penalizzare Macron ed il movimento da lui creato.

Da segnalare che il gruppo di discussione sulle alleanze e le convergenze ha posto con forza il problema di un maggiore coinvolgimento dei giovani ed una maggiore attenzione alle mobilitazioni giovanili sul cambio climatico, e di come la militanza in una sigla sindacale combattiva e l’essere GJ non siano in contrasto, ma anzi parti integranti di una unica lotta.

Un gruppo di discussione specifico è sorto sulla questione ecologica, indice del fatto che sia un nodo centrale nella vera discussione dei GJ.

La giornata di oggi sarà un altro momento di intenso dibattito e di coordinamento e partirà con la conferenza stampa in mattinata.

Lo sforzo organizzativo è stato notevole, così come la capacità di gestione della discussione, andando subito al cuore dei problemi e prefigurando delle proposte dentro un confronto ampio molto disciplinato, così come è notevole il livello di coscienza politica maturato in questi mesi, lontano anni luce dalle chiacchiere inconcludenti tipiche del ceto politico residuale della sinistra nostrana.

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