La Corte Suprema indiana “può teoricamente ordinare l’arresto” dell’ambasciatore italiano a New Delhi Daniele Mancini considenrandolo responsabile del mancato ritorno dei marò in India. E’ quanto sostiene Harish Salve, l’avvocato che fino all’11 marzo ha difeso gli interessi dell’Italia e che poi ha lasciato l’incarico perché in disaccordo con la decisione di Roma di non far rientrare i due marò dal permesso concesso per votare in Italia il 24 febbraio. Nell’udienza fissata per domani il massimo tribunale indiano “agirà” nei confronti di Mancini, prevede Salve. “Teoricamente”, ha detto, l’ambasciatore “potrebbe andare in prigione”. “Dipende da come i giudici si regoleranno con lui, ma se vogliono possono mandarlo in carcere”, ha concluso.
In una intervista all’emittente Ibn Live, Salve ha ribadito il suo disaccordo con la decisione del governo italiano e ha affermato che Mancini si é reso responsabile di “oltraggio alla Corte, non avendo rispettato la dichiarazione giurata depositata presso la Corte stessa”. “La nostra Costituzione stabilisce che tutti agiscano in aiuto e secondo gli orientamenti della Corte Suprema”, per questo, ha spiegato il legale, “l’ambasciatore non potrebbe far valere una immunità suprema.
Insomma, la “pensata” un po’ colonialista del groverno Monti – uno sfregio diplomatico contro un paese trattato da “pezzenti” – sta diventando ogni giorno che passa una dimostrazione di incompetenza mostruosa. A cominciare ovviamente dal bellicoso e bellicista ministro degli esteri, Terzi.
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