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Paraguay, contadini in piazza per la riforma agraria

“Contro il latifondo, per la riforma agraria, contro la soia su vasta scala e i transgenici. Per la produzione nazionale e contro le menzogne elettorali”: almeno 3000 lo hanno scandito a gran voce riunendosi nella capitale Asunción per prendere parte oggi alla grande marcia annuale convocata dalla Federazione nazionale contadina (Fnc), principale organizzazione ‘campesina’ del Paraguay.

Com’è tradizione, uomini, donne e bambini provenienti dalle aree rurali di tutto il paese si sono dapprima riuniti nel parco del Seminario Metropolitano capitale da dove si sono diretti verso il Congresso, al centro della città. L’area del parlamento, riferisce la stampa locale, è presidiata dalle forze di sicurezza, allineate a formare una barriera.

La XX Marcia annuale della Fnc giunge nel pieno della campagna per le elezioni generali del 21 aprile, a cui i ‘campesinos’ guardano senza fiducia: “Annulleremo i nostri voti. Invece di contrassegnare il nome di un candidato sulla scheda scriveremo: Voto per i diritti dei contadini” ha detto al quotidiano Ultima Hora Teodolina Villalba, dirigente della Federazione.

Alla marcia si sono uniti anche funzionari della Direzione nazionale dei trasporti (Dinatran) e della Segreteria dei trasporti dell’area metropolitana (Setama) per protestare contro la possibile eliminazione dei due enti. Alla mobilitazione dovrebbero unirsi anche gruppi di persone senza tetto.

Con la marcia i ‘campesinos’ denunciano lo stato d’abbandono in cui da decenni versano i piccoli produttori agricoli, in un paese profondamente segnato dall’ingiusta distribuzione della terra – circa il 90% è in mano al 2% della popolazione – causa di un’alta conflittualità sociale.

Da un conflitto terriero ancora irrisolto, costato la vita a 11 contadini e sei agenti di polizia, è scaturito peraltro il controverso processo di ‘impeachment’ che ha portato nel giugno dello scorso anno alla destituzione del presidente democraticamente eletto, Fernando Lugo; una mossa dei conservatori contro il primo presidente capace, nel 2008, di portare una coalizione di sinistra al potere in Paraguay dopo 61 anni ininterrotti di potere dei ‘Colorados’, condannata e sanzionata dai paesi del Sudamerica.

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