In un comunicato la Confederazione USB esprime la propria solidarietà e vicinanza ai lavoratori immigrati che a Manolada (Grecia) sono stati aggrediti a colpi di pistola dai datori di lavoro perché chiedevano il pagamento di sei mesi di salario per il loro lavoro nei campi di fragole. Di seguito il Comunicato del PAME di Grecia che l’USB condivide integralmente:
Il PAME condanna il brutale e selvaggio attacco contro i lavoratori agricoli immigrati che domandavano di essere pagati per il loro lavoro. A Manolada, un piccolo villaggio vicino Patrasso, nel sud ovest della Grecia vi sono grandi piantagioni di fragole. I proprietari terrieri ottengono grandi profitti dall’utilizzo nei campi di lavoratori immigrati, senza contratti collettivi, assistenza sanitaria, nessuna regola di sicurezza sul lavoro, senza ALCUN DIRITTO. Questa situazione si basa sul quotidiano terrorismo dello stato e degli imprenditori nei confronti dei lavoratori. Lo stato non da documenti ai lavoratori immigrati e li tiene nel terrore quotidiano della deportazione, e i padroni sfruttano questa situazione per respingere ogni richiesta dei lavoratori. Questa è la legge del capitale. E’ la legge della giungla dove lavoratori Greci e lavoratori immigrati vengono sfruttati per il profitto del capitale. Quando i 200 lavoratori agricoli immigrati hanno domandato il pagamento del proprio salario arretrato da sei mesi, i padroni hanno imbracciato le loro pistole e colpito a sangue freddo più di 20 lavoratori. Questa non è la prima volta che i lavoratori che pretendono i propri diritti si trovano di fronte al brutale attacco del capitale. Greci e immigrati di fronte allo stesso nemico, lo sfruttamento da parte dei capitalisti. Le nostre armi sono la solidarietà di classe e una forte organizzazione sindacale per rovesciare questo barbaro sistema di sfruttamento.
Di seguito, l’articolo sui fatti di Manolada:
Fragole e sangue: la violenza dei padroni
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