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Sudafrica: licenziamenti e omicidi, nelle miniere tensione alta

L’omicidio di un dirigente sindacale e di altre due persone nelle baraccopoli della regione mineraria di Rustenburg stanno alimentando la tensione tra i lavoratori dopo il recente annuncio di licenziamenti di massa da parte del maggiore produttore mondiale di platino.

Mawethu Khululekile Stevens, referente regionale dell’Association of Mineworkers and Construction Union (Amcu), è stato ucciso sabato in un bar da un commando composto da quattro uomini armati. Un’esecuzione mirata, azzarda il quotidiano Mail & Guardian, per eliminare un dirigente che avrebbe dovuto testimoniare nell’inchiesta sull’uccisione di 34 lavoratori da parte della polizia durante le proteste dello scorso anno nella miniera di Marikana.

Sempre nel fine-settimana, in un’altra baraccopoli, sono stati assassinati due fratelli. Quando sono arrivati sul luogo del delitto, gli agenti sono stati a loro volta bersaglio di colpi di arma da fuoco e hanno risposto sparando ad altezza d’uomo. Sull’incidente, che non avrebbe provocato vittime, è stata aperta un’inchiesta.

Nell’area di Rustenburg, cuore produttivo del Sudafrica nord-occidentale, la tensione è tornata a salire dopo l’annuncio di 6000 licenziamenti da parte della Anglo American Platinum. I dirigenti di Amcu hanno convocato per oggi una serie di assemblee dei minatori. “Sono arrabbiati per l’uccisione del loro compagno” ha detto un portavoce, secondo il quale non è ancora chiaro se anche le altre due persone assassinate fossero iscritte al sindacato.

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