La polizia sudafricana in assetto antisommossa ha disperso ieri una consistente e rabbiosa manifestazione degli abitanti di una township di Fochville, città mineraria nei dintorni di Johannesburg, sparando proiettili di gomma e procedendo a numerosi arresti, 45 secondo la stampa locale.
I manifestanti chiedevano migliori alloggi e accesso all’acqua corrente. “Le manifestazioni sono iniziate ieri e oggi sono cominciate a degenerare”, ha spiegato ieri il portavoce della polizia, Katlego Mogale. “La gente lancia pietre contro le forze di polizia e blocca le strade bruciando pneumatici, dovevamo intervenire per ristabilire l’ordine”, si è giustificato. La folla ha anche incendiato la casa di un rappresentante locale dell’African National Congress, il partito al potere in Sudafrica, saccheggiato negozi e aggredito un poliziotto, rifiutandosi di dare ascolto agli appelli alla calma del sindaco della località.
Le township sudafricane sono regolarmente teatro di manifestazioni simili, considerate oggi un segnale di crescente insoddisfazione verso il partito al potere, che dopo la fine dell’apartheid è approdato verso posizioni liberali e in molti anni non è stato capace di applicare nessuna delle grandi riforme sociali ed economiche che la popolazione continua a chiedere a gran voce.
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