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Sudafrica: sindacalista assassinata a Marikana

Una dirigente del sindacato dei minatori National Union of Mineworkers (Num) è stata uccisa oggi a colpi d’arma da fuoco davanti alla miniera di Marikana, teatro un anno fa della morte di 34 minatori, uccisi dalla polizia che sparò sui lavoratori in sciopero. 

Nell’ultimo anno, le uccisioni violente di sindacalisti attivi intorno all’immenso giacimento di platino gestito dalla multinazionale straniera Lonmin si sono moltiplicate. Il Num, sindacato vicino al partito di governo African National Congress (Anc), si trova a fronteggiare la rapida crescita di una confederazione indipendente, la Association of Mineworkers and Construction Union (Amcu), che gli rimprovera un atteggiamento troppo condiscendente nei confronti del governo e delle multinazionali e si fa promotore di conflitti più radicali.

Da ormai oltre un anno Marikana è l’epicentro di un movimento di protesta e di scioperi sfociati più volte in scontri e violenze. A Marikana e in genere nella regione mineraria di Rustenburg la tensione è tornata a salire a maggio, dopo l’annuncio di 6000 licenziamenti da parte della multinazionale Anglo American Platinum.

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