Una rottura con il governo in nome del “socialismo”: l’ha annunciata la National Union of Metalworkers of South Africa (Numsa), il sindacato dei metalmeccanici, quello che conta il maggior numero di iscritti nel paese e che vuole portare fino alle estreme conseguenze la rottura con la confederazione sindacale ufficiale.
“A dicembre di quest’anno lanceremo il Fronte Unito” ha annunciato il segretario generale del sindacato Irvin Jim “per esplorare la possibilità del socialismo in Sudafrica”. La presa di distanza, ha specificato Jim, è “dall’alleanza”, al potere in Sudafrica dal 1994, tra African National Congress (Anc), Partito comunista e confederazione sindacale Cosatu (Congress of South African Trade Unions). Il dirigente sindacale non ha escluso che la nuova piattaforma possa presentarsi in futuro alle elezioni.
“L’Anc adesso è comandato da una classe media nera parassitaria” denuncia il segretario generale di Numsa, puntando in particolare il dito contro l’attuale vicepresidente Cyril Ramaphosa, che ha un passato da uomo d’affari e si è circondato di imprenditori e manager di stato.
Inoltre, ha continuato Jim, esistono “differenze inconciliabili” con parte della dirigenza dello stesso Cosatu, la storica confederazione dei sindacati considerata da molti troppo schiacciata sulle posizioni del governo e troppo incline al compromesso con imprenditori e multinazionali.
I metalmeccanici, tuttavia, secondo il loro leader, non abbandoneranno la confederazione – Cosatu – se non saranno costretti a farlo. Lo stesso Fronte Unito, ha ricordato Jim, è un progetto di cui i rappresentanti dei lavoratori parlano “dal 1987”. Per questo motivo Numsa chiede “una conferenza elettiva” che rinnovi la leadership dell’intero Cosatu, minacciando ricorsi in tribunale in caso di rifiuto.
Sui metalmeccanici, tuttavia, pesa lo spettro dell’espulsione: nei giorni scorsi un voto su questa possibilità è stato evitato, anche su pressione dell’Anc, ma la questione verrà discussa di nuovo il 7 novembre. Numsa è accusata di voler creare un sindacato nel sindacato, reclutando lavoratori appartenenti anche ad altri settori produttivi.
Anche in altri importanti settori del mondo del lavoro si sta consumando ormai la rottura tra organizzazioni sindacali e asse tra Cosatu e Anc, a partire dalla lotta dei minatori del platino e dell’oro contro le multinazionali straniere e dei braccianti contro le industrie che producono vino.
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