Da questa mattina alle sette è in corso un nuovo blitz delle teste di cuoio keniote coadiuvate da esperti israeliani nel centro commerciale Westgate occupato da un commando di Shabaab jihadisti. Mentre è salito a 68 morti il bilancio del raid iniziato sabato.Il Westgate Mall è in parte di proprietà israeliana e gli Shabaab nel 2002 avevano già colpito in Kenya, a Mombasa, un hotel meta favorita dai turisti israeliani. Ma la motivazione con cui il gruppo Shabaab, legato al network di Al Qaida, ha rivendicato l’attacco sul territorio del Kenya non sembra diretto verso gli interessi israeliani quanto contro il governo del Kenya che ha proprie truppe nel Corno d’Africa e in Somalia in particolare impegnate militarmente contro i gruppi jihadisti. L’attacco è partito sabato verso l’ora di pranzo, quando il gruppo di assalitori – 10-15 persone secondo il ministro dell’Interno – ha fatto irruzione nel mall sparando all’impazzata e colpendo numerosi ostaggi. In quel momento nel centro commerciale c’erano oltre 1.000 persone, molte famiglie con bambini, gran parte delle quali sono state evacuate. Già ieri sera, il bilancio provvisorio dell’attentato sembrava un bollettino di guerra, con vari stranieri uccisi, tra cui un diplomatico francese. Gli Shabaab minacciano di uccidere gli altri ostaggi. “Autorizziamo i mujaheddin ad agire contro i prigionieri”, ha detto il portavoce del gruppo Sheikh Ali Mohamud Rage in un comunicato pubblicato online. Il commando tiene ancora in ostaggio un numero imprecisato di persone.
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