Il Partito per la giustizia e la costruzione, braccio politico dei Fratelli musulmani in Libia, ha annunciato l’uscita dalla maggioranza che sostiene il governo del primo ministro Ali Zeidan. Il Partito controllava cinque ministeri, due quali quelli chiave del Petrolio e dell’Economia.
La decisione è stata resa nota dopo che per pochi voti in parlamento non era passata una mozione di sfiducia nei confronti dell’esecutivo. In una nota diffusa dopo lo scrutinio, 99 deputati hanno accusato il governo di non essere riuscito a garantire la sicurezza, di non aver favorito la necessaria decentralizzazione e di essere incapace di porre fine al blocco dei terminali petroliferi imposto dalle milizie irregolari nella regione occidentale della Cirenaica. Forte dell’appoggio dei liberali dell’Alleanza delle forze nazionali, Zeidan ha ribadito oggi di non avere alcuna intenzione di rassegnare le dimissioni.
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