Un tribunale di Istanbul ha ordinato oggi la sospensione dei lavori del terzo aeroporto che il governo vuole costruire alla periferia della megalopoli sul Bosforo, accogliendo così il ricorso presentato da un gruppo di abitanti della zona e da alcuni comitati che denunciano il grave impatto del progetto sull’ambiente e l’ingente inquinamento elettromagnetico che ne deriverebbe. La corte ha disposto una nuova perizia sull’impatto ambientale che naturalmente potrebbe dare l’ok al progetto, affatto sventato.
Il nuovo aeroporto di Istanbul, che secondo il governo dell’Akp sarà il “più grande del mondo” e potrà accogliere fino a 150 milioni di passeggeri all’anno, é in costruzione in un’area prevalentemente di foreste a nord-est vicino al Lago Terkos, sulle coste del Mar Nero, ad alcune decine di chilometri da Istanbul. La sua realizzazione – costo previsto circa 10 miliardi di lire turche, circa 3,3 miliardi di euro – é stata affidata al consorzio formato dalle società turche Limak-Kolin-Cengiz-MaPa-Kaylon. Per la sua costruzione è previsto che vengano abbattuti parecchie centinaia di migliaia di alberi.
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