Il Dhkp-c, un gruppo armato marxista attivo da molti anni in Turchia, ha rivendicato con un comunicato, l’uccisione di Burak Karmanoglu avvenuta la notte del 12 marzo a Istanbul nel quartiere di Okmeydani. Il giovane è stato colpito alla testa da un proiettile nel corso degli scontri tra ultras del Kasimpasa, la squadra del quartiere del premier Erdogan, armati di bastoni, e militanti di sinistra nel giorno dei funerali di Berkin Elvan, il 15enne morto martedì mattina dopo essere stato colpito da un lacrimogeno durante le proteste di quest’estate.
“Un giovane innocente appena tornato dal servizio militare è stato ucciso, quelli che hanno scritto articoli, parlato in televisione, mostrando tanta tristezza ieri (per la morte di Elvan) vedremo cosa diranno oggi per il nostro figlio Burak” ha detto il premier Recep Tayyip Erdogan durante un comizio elettorale, ieri pomeriggio, accusando l’opposizione e i media “sostenere le organizzazioni terroristiche”. D’altronde ieri il premier ha dato pubblicamente del terrorista addirittura alla giovanissima vittima la cui morte ha scatenato la rabbia di milioni di persone e riportato in piazza negli ultimi giorni, dopo alcuni mesi di pausa, ben due milioni di manifestanti.
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