Servizi sanitari pubblici bloccati anche ieri in Portogallo per il secondo dei due giorni consecutivi di sciopero dei medici contro le nuove misure di austerità decise dal Governo di destra sotto dettatura della troika. Sono stati garantiti solo i servizi essenziali come le urgenze, le terapie intensive e le radioterapie.
La protesta – caratterizzata anche da una manifestazione davanti al ministero della Sanità, in serata a Lisbona, con la partecipazione dei medici ma anche di numerosi assistiti – ha sortito un primo risultato: il ministro della sanità, Paulo Macedo, ha annunciato lo stanziamento di 300 milioni per gli ospedali pubblici. La presidente della Federazione nazionale dei medici (FNAM), Maria Merlinda Madureira, ha commentato con soddisfazione la notizia, sostenendo, però, che il Governo deve rimuovere molti degli ostacoli che impedicono alla sanità pubblica di funzionare.
Fonti sindacali hanno reso noto che ha partecipato allo sciopero il 90 per cento degli addetti; il ministero ha contestato questo dato, ma non ne ha forniti altri.
I sindacati contestano i tagli decisi dal Governo di Pedro Passos Coelho, che determinano il blocco del turn over, carenza di personale e di mezzi e condizioni di lavoro particolarmente stressanti, a volte ai limiti della sicurezza.
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