Le donne turche dovrebbero dare più figli alla patria, non praticare alcuna forma di controllo delle nascite attraverso la contraccezione, che secondo il ‘sultano’ rappresentano una forma di “tradimento” della Turchia.
Il farneticante monito, destinato a suscitare ulteriori polemiche, è venuto oggi dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan non nuovo ad esternazioni del genere contro le donne.
Il capo dello stato turco si trovava ieri nel quadro più adatto a parlare dell’argomento: un matrimonio. Mentre partecipava alle nozze del suo alleato uomo d’affari Mustafa Kefeli, s’è lanciato in una filippica contro la ceontraccezione, che rischierebbe a suo dire di castrare l’ambizione turca di diventare una naziona florida espandendo la sua poopolazione. “Uno o due (figli) non bastano. Per rendere la nostra nazione più forte, noi abbiamo bisogno di una più dinamica e giovane popolazione. Abbiamo bisogno di portare la Turchia al di sopra del livello delle civiltà moderne”, ha detto Erdogan.
Poi Erdogan ha accusato i suoi oppositori di aver ordito addirittura un “complotto demografico” contro la Turchia: “In questo Paese, si sono impegnati nel tradimento del controllo delle nascite e hanno cercato di prosciugare la nostra generazione”.
Erdogan ha poi lanciato la sua benedizione all’istituzione del matrimonio. “Il matrimonio – ha detto – è un lungo viaggio. Ci sono giornate buone e giornate cattive. Quelle buone diventano più frequenti quando le condividiamo e quelle cattive alla fine portano alla felicità, se si è pazienti”.
Dopo la sua elezione a presidente della Repubblica l’Akp e lo stesso Erdogan hanno ripreso in grande stile l’opera di islamizzazione forzata della società turca contestata da più parti e nel mirino anche della grande mobilitazione popolare dello scorso anno esplosa dopo la feroce repressione governativa dei comitati che si opponevano alla gentrificazione del centro di Istanbul.
Erdogan, che ha due figli e due figlie, è stato accusato di voler limitare la libertà delle donne e s’è segnalato per aver detto, in un discorso a novembre, che uomini e donne non sono sullo stesso piano. Ha anche proposto limitazioni al diritto d’aborto, ai parti cesarei e all’utilizzo della pillola del giorno dopo.
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