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Migranti. Cinque milioni nei prossimi tre anni. Allarmismo e decisioni europee

Potrebbero essere almeno 5 milioni i rifugiati attesi in Europa nei prossimi 3 anni. E’ la previsione che sarebbe stata avanzata dalla Commissione Europea secondo quanto scrive il quotidiano tedesco Bild. Il giornale cita indiscrezioni trapelate a Bruxelles dove è in corso il Consiglio Europeo. Occorre però segnalare che il Bild è un tabloid tedesco con una forte propensione all’informazione allarmistica e agli scandali. La cifra di 5 milioni è una stima dei flussi migratori che sono già in movimento dalla Siria e dall’Iraq, oltre ai profughi che già si trovano nei campi di accoglienza dei paesi confinanti. La scadenza del 2018 si basa sul presupposto che sarà necessario come minimo questo intervallo di tempo per risolvere diplomaticamente la crisi in Medio Oriente, causa originaria di queste migrazioni.

Intanto dopo il faticoso accordo di martedì sulle quote dei rifugiati nei singoli paesi, i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea hanno deciso questa notte di rafforzare le frontiere esterne dell’Unione e gli aiuti alle organizzazioni che operano in favore dei migranti nei paesi limitrofi alla Siria (Turchia, Giordania, Libano). Al termine del vertice straordinario durato oltre sei ore, il presidente del Consiglio Europeo, il vice presidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, ha sottolineato come occorra “assicurare che coloro che vengono in Europa siano rapidamente registrati” e che “si possa fare una rapida selezione tra chi rimane e chi non può stare”. A tale scopo il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha annunciato che “gli hotspot” (ovvero i Cie) saranno operativi “entro la fine di novembre”. Gli Stati membri hanno concordato inoltre sulla necessità di migliorare l’efficacia delle loro “politiche di ritorno” dei migranti economici illegali (ad oggi solo il 39% di coloro che hanno visto bocciata la loro richiesta di asilo, sono stati poi davvero espulsi), mentre la Commissione ha ricordato che il suo progetto su “un corpo della guardia costiera e delle guardie di frontiera europee” sarà sul tavolo entro la fine dell’anno.

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