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Yemen. I sauditi bombardano un ospedale di Medici Senza Frontiere

Un ospedale gestito dall’ong Medici senza frontiere (Msf) è stato distrutto in un raid aereo della coalizione araba a guida saudita che da molti mesi ormai conduce una massiccia campagna militare nel paese dopo averlo invaso per cacciare i ribelli sciiti dai centri nevralgici occupati dagli Houthi alla fine dello scorso anno.
La struttura, nella zona di Heedan a Saada, nel nord del paese, è stata colpito da diversi colpi di artiglieria pesante (vedi la foto) che hanno causato numerosi feriti tra i degenti e i sanitari ma per fortuna nessun morto.
Un portavoce dell’organizzazione sanitaria internazionale – un ospedale di Msf era stato bombardato dall’aviazione Usa in Afghanistan alcuni giorni fa, in quel caso provocando una strage – ha spiegato ad al Jazeera che sono prima stati colpiti gli edifici amministrativi e che dieci minuti dopo un secondo attacco ha distrutto il reparto maternità e il resto della clinica.
“Potrebbe essersi trattato di un errore, ma di fatto costituisce un crimine di guerra. Abbiamo fornito le nostre coordinate, in quanto struttura sanitaria, due settimane fa” ha spiegato un responsabile dell’organizzazione che nelle ultime ore aveva denunciato, a Taiz, il blocco di alcuni suoi convogli con a bordo aiuti e medicinali.
“Gli ospedali nell’enclave assediata di Taiz stanno ricevendo moltissimi pazienti con ferite di guerra, eppure ci è stato impedito di consegnare materiali indispensabili per effettuare interventi chirurgici salvavita”, ha detto Karline Kleijer, coordinatrice dell’emergenza in Yemen per MSF, appena rientrata dal paese. “È molto frustrante, dopo settimane di trattative, non aver fatto alcun progresso per convincere i funzionari della necessità di fornire assistenza medica imparziale alle vittime del conflitto, nonostante il supporto costante che stiamo fornendo alle strutture sanitarie nelle aree controllate dagli houthi”.
Secondo gli ultimi dati diffusi da fonti dell’Onu oltre 2500 persone sono state uccise nella campagna saudita che ha portato prima ai bombardamenti aerei e poi all’invasione di terra, negli ultimi sei mesi. Uno degli attacchi più sanguinosi si è verificato nel villaggio di al-Wahijah nella provincia di Taiz, causando la morte di almeno 135 persone, molte donne e bambini, durante una festa di matrimonio. 

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