Nicolas Maduro ha denunciato la violazione dello spazio aereo venezuelano da parte di un Boeing-700 USA dotato di apparecchiature per lo spionaggio elettronico; l’aviazione militare ha costretto il Boeing a cambiare rotta. L’episodio, di cui ha parlato oggi Maduro nel corso di una videoconferenza stampa mondiale, sarebbe avvenuto l’11 e 13 maggio scorsi e l’aereo spia avrebbe dovuto facilitare le comunicazioni tra i gruppi armati antigovernativi e, allo stesso tempo, mettere fuori uso gli strumenti elettronici istituzionali. Il presidente, scrive Prensa Latina, protesterà ufficialmente presso il governo statunitense, denunciando la violazione della sovranità nazionale venezuelana e del diritto internazionale.
Nella conferenza stampa, Maduro ha parlato anche del pesante accerchiamento mediatico e politico – “il più duro degli ultimi 10 anni”, ha detto – organizzato dal governo statunitense e dai suoi alleati. Stigmatizzando le dichiarazioni dell’ex presidente colombiano Alvaro Uribe, che ha chiamato a un intervento militare contro il Venezuela, Maduro ha detto che l’attuale accerchiamento non ha ottenuto l’impatto causato in altri momenti (come la rivolta del 2014, con il piano “La Salida” che, con l’obiettivo di abbattere il Presidente, provocò la morte di 43 persone) e tuttavia la campagna internazionale si è intensificata. “Il nostro paese”, ha ammonito il presidente “è una nazione sovrana, che ha diritto di scegliere il proprio destino, il sistema politico che più gli convenga e il futuro che desideri, senza ingerenze”. Washington, ha detto ancora Maduro , “non ha alcun diritto di esigere la democrazia negli altri paesi, né il rispetto dei diritti umani, dal momento che i suoi interventi in Iraq, Libia, Afghanistan e il suo appoggio all’opposizione armata in Siria dimostrano la vera natura, imperiale e guerrafondaia, della sua politica estera”.
Maduro ha denunciato anche la campagna contro il suo governo da parte dei media ultraconservatori spagnoli, come El Mundo e ABC, che si servono di “oppositori venezuelani per calunniare la loro stessa patria”. Parlando della situazione interna, Maduro ha detto che “non c’è da attendersi nulla di positivo” dall’attuale parlamento: “L’Assemblea nazionale non ha idea degli interessi nazionali e la sua dissoluzione è solo questione di tempo”. L’unico obiettivo comune, infatti, che sembra per ora tenere insieme forze politiche così distanti tra loro come quelle del Blocco di unità democratica che ottenne la maggioranza parlamentare nel dicembre scorso, sarebbe l’indizione del referendum per chiedere la fine anticipata del mandato di Nicolas Maduro.
Non a caso l’agenzia Associated Press scrive che, secondo i servizi segreti USA, Maduro potrebbe venir estromesso dai suoi stessi compagni del Partito socialista unito venezuelano. Così che la CIA non dovrebbe sporcarsi le mani come nel caso dell’ex Presidente Ugo Chavez, ucciso, provocandogli l’insorgenza di un tumore, per il suo tentativo di metter fine alla dittatura dl dollaro e trasformare il sistema valutario internazionale, come ha dichiarato oggi il vice Presidente venezuelano Aristóbulo Istúriz.
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