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Trump presidente, in California si pensa alla secessione

Prende quota l'idea della Calexit, la secessione dagli Usa della California, stato saldamente fedele al Partito Democratico, dopo la vittoria dell'outsider repubblicano Donald Trump alle elezioni presidenziali del 9 novembre scorso. La rabbia e la delusione di chi ha votato Clinton, il 61,5% degli elettori californiani martedì, ha riportato al centro dell'attenzione il movimento "Yes California", che da qualche tempo propone un referendum per la secessione dagli Usa. L'hashtag #Calexit è diventato nelle ultime ore un trend sui social media, come era già accaduto a giugno, all'indomani della vittoria della Brexit al referendum britannico sull'uscita dall'Unione europea.

"Yes California" è un movimento apparentemente marginale, con soli 7.800 follower su Twitter, ma ha qualche sostenitore di alto profilo come il guru di Silicon Valley Shervin Pishevar, cofondatore di Hyperloop (non proprio un esponente delle classi popolari, diciamo…), che ieri ha annunciato su Twitter che vuole finanziare "una legittima campagna perchè la California diventi una nazione". Parlando alla CNBC, ha descritto il suo sostegno alla Calexit come "la cosa più patriottica che si possa fare". "Possiamo rientrare nell'Unione dopo. Come sesta economia del mondo, motore economico del Paese e contributore di un'ampia quota del bilancio federale, la California ha un grande peso" ha detto Pishevar.

Il sito Yes California afferma "proponiamo una secessione pacifica dagli Stati Uniti per mezzo di un referendum sull'indipendenza per stabilire un mandato, seguito da una campagna nazionale per proporre un'uscita costituzionale dall'Unione". Secondo i dati 2015 del Fmi, se la California diventasse indipendente rappresenterebbe la sesta economia del mondo, davanti alla Francia e addirittura all'India. Secondo Yes California, lo stato sudoccidentale dell'Unione sarebbe legalmente autorizzato a separarsi se i due terzi della Camera e del Senato votassero un emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti. "Yes California" propone un referendum nella primavera del 2019. Quella di "Yes California" potrebbe rimanere una boutade, ma esprime comunque quell'aumento delle contraddizioni interne al blocco statunitense che la stessa vittoria del magnate razzista Trump ha evidenziato.

 

Marco Santopadre

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