Fuori tutti i precari. E’ questa la “stabilizzazione” perseguita all’interno dello stato. Per 1.240 lavoratori in forza all’Inps sulla base di un contratto interinale oggi sarà l’ultimo giorno di lavoro: è scaduto il contratto di somministrazione e non sarà possibile rinnovarlo a causa della finanziaria 2010, che taglia del 50% la spesa per il “lavoro flessibile” delle pubbliche amministrazioni (da sottolineare che anche il “lavoro stabile” va diminuendo a causa del blocco del turnover). Per circa 900 di questi lavoratori – spiegano alla Tempor, società di lavoro interinale che ha il contratto con l’Inps – il lavoro era iniziato due anni fa, nel marzo del 2009. Lo scorso 30 marzo la Commissione Lavoro della Camera aveva approvato – con il voto favorevole di tutti i gruppi parlamentari – una risoluzione che impegna il governo ad assumere le iniziative necessarie per rimuovere il vincolo normativo vigente, tenendo fede agli impegni assunti più volte, «permettendo la prosecuzione dell’impiego di lavoratori con contratti di somministrazione di lavoro operanti presso gli enti previdenziali». Oltre ai 1.240 lavoratori che lavoreranno fino a oggi presso l’Istituto di previdenza, ci sono altre 550 persone lasciate a casa dall’inizio dell’anno «che attendono una risposta». «Si tratta di persone che svolgono per l’Istituto funzioni ordinarie e strutturali di lavoro, tanto che la loro mancata presenza non potrà far altro che rallentare, quando non sospendere, l’iter di pratiche pensionistiche e sociali di competenza dell’Inps. Lo stesso Istituto che, paradossalmente, sarà chiamato ad erogare le indennità ordinarie di disoccupazione per questi stessi lavoratori, con un esborso di circa sette milioni e mezzo di euro».
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa