Dall’Ansa: Dalla ex Carrozzeria Bertone arriva il previsto plebiscito a favore dell’investimento Fiat. Hanno votato 1.011 lavoratori su 1.087, una percentuale altissima che sfiora il 93 per cento: la stragrande maggioranza, 886, pari all’88,8 per cento, vuole che la fabbrica di Grugliasco, dopo sei anni di stop, riprenda a produrre. I no sono 111 (11,14%), le schede nulle 10, le bianche 4. La Fiat spiega in una nota che, «in presenza della firma di un accordo e della esistenza delle condizioni applicative necessarie, provvederà a dare il via libera al piano di investimenti previsti dal progetto». L’azienda dice anche che bisogna ora «verificare la disponibilità delle organizzazioni sindacali a formalizzare la proposta aziendale» che comporta l’applicazione nelle fabbrica di Grugliasco del contratto di primo livello già previsto a Pomigliano e a Mirafiori. «Il buon senso ha prevalso sull’ideologia», commenta il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, per il quale il piano Fabbrica Italia «segna un altro significativo passo avanti». Ora toccherà ai sindacati che hanno promosso il referendum chiedere alla Fiat di aprire un tavolo per formalizzare l’intesa. Ed è questa una partita non semplicissima: la Fiom continua a ripetere che non firmerà alcun accordo, i suoi delegati confermano che lo faranno. Il leader dei metalmeccanici Cgil, Maurizio Landini, nega che ci sia alcuno strappo con i delegati che hanno agito «per legittima difesa», ma Giorgio Cremaschi parla di «sbandata» e chiede di «smentire le Rsu e dire che la loro firma non è valida». La resa dei conti avverrà lunedì nel comitato centrale di cui Cremaschi è presidente. Lo scontro, però, è più ampio e riguarda i rapporti fra tutte le organizzazioni sindacali. Per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, la decisione delle Rsu rappresenta una «sconfitta clamorosa per la dirigenza della Fiom. Se la Cgil saprà trarne le conseguenze sarà una vittoria per l’unità sindacale». Sulla stessa lunghezza d’onda il numero uno della Uil, Luigi Angeletti: «Non so se siamo in presenza di un ravvedimento, però è la dimostrazione più chiara che la Fiom ha preso la strada di separarsi dal mondo, compresi i suoi iscritti. Un ravvedimento operoso sarebbe la firma dell’accordo». Il segretario generale del sindacato autonomo Fismic, Roberto Di Maulo chiede che «il sindacato s’inchini ai lavoratori», l’Ugl sottolinea che «la vittoria dei sì dimostra il senso di responsabilità» dei dipendenti della ex Bertone. Il governatore del Piemonte, Roberto Cota auspica che «tutta la concentrazione e le energie siano rivolte agli investimenti da fare e che i modelli prodotti abbiano successo».
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