No ai ”Signori della guerra” a Pisa
La conferenza sul tema «Italia e Afghanistan: dieci anni di impegno politico e militare 2001-2011», organizzata il 23 maggio dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa chiama a raccolta alcuni tra i principali esponenti politici e militari impegnati, nelle scorse legislature, a promuovere il protagonismo italiano sul fronte bellico afgano: gli ex ministri della Difesa Martino (PdL) e Parisi (PD), i generali D’Apuzzo e Camporini. Insieme con loro, alcuni nomi del miglior giornalismo “embedded” nazionale.
Un summit politicamente bipartisan, utile a fare un bilancio su una lunghissima guerra, nella quale la più grande coalizione militare esistente al mondo è tutt’ora impantanata.
Il vertice sarà utile agli allievi del Sant’Anna per riflettere sulle forme che dovranno assumere le future aggressioni militari nella vastissima area di interesse della NATO, alleanza di riferimento imprescindibile per un paese – l’Italia – trasformatosi di nuovo in portaerei al servizio dell’aggressione militare in corso contro la Libia.
La militarizzazione di un territorio non si misura solo con la quantità delle basi militari, degli aeroporti e delle caserme, ma soprattutto dai centri studi che elaborano le strategie per il miglior utilizzo di questa potenza bellica. Anche in questo campo il nostro territorio è all’avanguardia, grazie alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dove si elaborano le strategie per il cosiddetto “peacekeeping”, metodo di guerra inaugurato sulla pelle del popolo jugoslavo nel 1999.
Gli allievi della Scuola studiano come “portare la pace” attraverso la conquista “dei cuori e delle menti” delle opinioni pubbliche occidentali e, se possibile, anche dei popoli aggrediti. Allo scopo vengono usati in forma sinergica i bombardamenti “intelligenti e mirati”, un sistema informativo disponibile a ogni tipo di deformazione della realtà, Organizzazioni non Governative addestrate per intervenire sul campo a gestire “civilmente” l’occupazione militare, infine un sistema giuridico utile a processare il dittatore di turno.
Il vertice pisano dei “signori della guerra” si svolge in un territorio interessato a un impressionante processo di militarizzazione, che vedrà nella costruzione dell’Hub militare un nuovo punto di approdo. L’imponente numero di aerei che in questi giorni decollano dal Dall’Oro di Pisa per portare le munizioni ai F16 in partenza per le missioni “di pace” sui cieli della Libia sono un piccolo assaggio di quel che sarà la nostra città nel futuro: il trampolino di lancio per tutte le aggressioni militari a Sud del Mediterraneo, in Medio ed Estremo Oriente, in Africa e nell’Est europeo.
La battaglia contro la militarizzazione fisica del territorio, attraverso la costruzione dell’Hub militare e il potenziamento della base USA di camp Darby, deve mettere all’indice soprattutto la militarizzazione del sapere e della scienza, sempre più al servizio delle guerre, come dimostra la conferenza promossa dagli allievi del Sant’Anna.
La Rete dei Comunisti aderisce al presidio lanciato dal Coordinamento No Hub, che si svolgerà lunedì 23 maggio 2011 dalle ore 17 in Piazza Martiri della Libertà (P.zza S. Caterina).
La Rete dei Comunisti – Pisa
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