PUBBLICO IMPIEGO IN SCIOPERO MANOVRA E ACCORDO: I LAVORATORI NON CI STANNO E NON SI FERMERANNO
La prima urgente risposta alla manovra antipopolare del Governo ed all’accordo ‘porcellum’ fra Confindustria e sindacati complici la hanno data oggi, chiara ed netta, i tanti lavoratori pubblici di tutti i comparti in sciopero con l’Unione Sindacale di Base.
Dal nord al sud d’Italia, nelle piazze, negli ospedali, negli uffici fiscali, i pubblici dipendenti si sono riuniti in assemblea, hanno manifestato, hanno volantinato e raccolto firme per le leggi di iniziativa popolare su fisco e rappresentanza sindacale elaborate da USB.
Dai lavoratori degli Enti locali a quelli della Ricerca; dei Ministeri, del Fisco e della Scuola; gli operatori della Sanità accanto ai Vigili del Fuoco, ai medici dell’Inps ed ai dipendenti dell’ISIAO senza stipendio; tutti rivendicando politiche ben diverse in difesa dello Stato Sociale e dei servizi pubblici, contro i “Ladri di futuro e di democrazia”, come è campeggiato sugli striscioni delle tante manifestazioni regionali. A Napoli uno striscione di 8 metri è stato affisso sulla sede del Ministero dello Sviluppo Economico. A Milano i lavoratori della Sanità hanno sfilato in corteo dal Policlinico, passando nelle vie del centro, fino alla Prefettura; mentre a Roma la protesta si è fatta rumorosamente sentire proprio sotto al Ministero dell’Economia di via XX Settembre.
Dichiara Paola Palmieri, dell’Esecutivo nazionale USB P.I.: “La pronta reazione di oggi da parte dei dipendenti pubblici dà il segno della consapevolezza che è in atto una manovra a tenaglia contro a tutti i lavoratori dipendenti, i pensionati, i precari, a cui vengono rubati reddito, servizi e pensioni mentre gli vuole scippare anche quel poco di diritti sindacali ancora esistenti, eliminando le organizzazioni conflittuali”.
“Rivendichiamo la riapertura dei contratti – prosegue la dirigente USB – nessuna penalizzazione sulle pensioni, investimenti nella Pubblica Amministrazione che ne potenzino la funzionalità, anche al fine di recuperare l’enorme evasione fiscale, e di far pagare la crisi pagare a chi l’ha procurata”.
“La consapevolezza espressa oggi dai lavoratori pubblici – rimarca Palmieri – sarà fondamentale per la più ampia reazione di tutto il mondo del lavoro, in vista della costruzione dello sciopero generale e generalizzato, che sia condiviso con tutto il sindacalismo conflittuale, con i movimenti di lotta contro la precarietà, per la difesa del territorio e dell’ambiente”, conclude la dirigente USB
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