Un corteo di operai della Fincantieri di Ancona è partito poco fa dal sito dello stabilimento, in area portuale, diretto a Palazzo del Popolo, sede del Comune di Ancona. Secondo Giuseppe Ciarrocchi, della Fiom-Cgil, che partecipa al corteo, i manifestanti sarebbero tra i 200 e i 250. «Abbiamo deciso di andare in Comune – ha detto -, dopo che per sette volte, per le loro paure, ci hanno cambiato la sede dell’incontro». Il confronto sulla difficile situazione occupazionale dell’impianto è in programma per oggi alle 12 nella sede di Confindustria. «Dopo tutti questi cambiamenti – ha aggiunto Ciarrocchi – adesso andiamo dove ci pare e quando ci pare. Ora – ha rimarcato – andiamo in Comune e poi, quando avremo finito con i nostri impegni, andremo a Confindustria». La sede del Comune di Ancona è presidiata da agenti della Polizia di Stato.
Il corteo, giunto nel piazzale davanti al Comune, è stato ricevuto dal sindaco Fiorello Gramillano, che è sceso in strada per incontrare i manifestanti. «Nel corso del colloquio (durato alcuni minuti, ndr) abbiamo chiesto al sindaco – ha riferito Ciarrocchi – di convocare, l’ipotesi è per la prossima settimana, una seduta straordinaria del consiglio comunale, perchè abbiamo l’impressione che i consiglieri non abbiano ben chiaro come funziona un cantiere, e vogliamo spiegare a tutti loro questa cosa». «Noi – ha proseguito – stiamo elaborando una serie di proposte per il cantiere di Ancona, e il consiglio comunale straordinario, alla fine, dovrebbe approvare un ordine del giorno in cui si dica che il lavoro per l’impianto di Ancona non può essere condizionato da un piano che prevede esuberi e l’ulteriore incremento del lavoro dato in appalto. Quella con Gramillano è stata una discussione democratica aperta, in cui abbiamo rappresentato al sindaco che la situazione si va ulteriormente deteriorando e che è in atto – ha detto ancora – una ‘balcanizzazionè da parte dell’amministratore delegato, che rischia di incendiare la situazione». Dopo l’incontro con il sindaco davanti al Comune il corteo si è sciolto, e la scena si è spostata nella sede di Confindustria.
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