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Fincantieri, proteste a Palermo e Sestri

Continua la protesta dei lavoratori del Cantiere navale di Palermo, che oggi non hanno garantito le prestazioni straordinarie rispetto al programma produttivo previsto. La Cgil e la Fiom Cgil di Palermo chiedono a Fincantieri di tornare sui propri passi per quanto riguarda le eccedenze di 140 unità dichiarate per lo stabilimento di Palermo. Il blocco dello straordinario proseguirà fino al 2 gennaio. «Chiediamo a Fincantieri di presentare il piano industriale, imperniato sulle tre missioni produttive concordate nel protocollo d’intesa siglato con la Regione e sul mantenimento dei livelli occupazionali – dichiarano il segretario della Cgil di Palermo, Maurizio Calà, e il segretario Fiom Cgil, Francesco Piastra -. Se il cantiere manterrà le sue tre attività non avrà esuberi. Diversamente sì e questo non lo accetteremo». La Fiom e la Cgil resteano di attesa della convocazione da parte dell’assessorato regionale alle Attività produttive. Nei prossimi giorni continuerà l’astensione dalle attività straordinarie fino all’assemblea convocata per il giorno 2 gennaio.


È ripreso stamani davanti ai cancelli dello stabilimento Fincantieri di Genova Sestri Ponente il presidio dei lavoratori che protestano contro l’accordo sulla riorganizzazione dell’azienda e la cassa integrazione. Al presidio prendono parte un centinaio di operai e impiegati del cantiere che hanno bloccato i cancelli dello stabilimento. A loro si sono aggiunti alcuni lavoratori degli appalti. «Aspettiamo l’ufficialità dell’incontro con il ministro per lo sviluppo economico Corrado Passera – ha detto Giulio Troccoli (Rsu Fiom Cgil) -, incontro che ci è stato anticipato dal prefetto di Genova e che dovrebbe tenersi subito dopo l’Epifania. Poi decideremo il da farsi».

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