La prima operazione repressiva del 2012 ha preso di mira gli studenti e le realtà politiche della sinistra antagonista di Brescia.
Questa mattina all’alba cinque perquisizioni sono state eseguite dagli agenti della questura di Brescia su ordine della locale Procura per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, istigazione a delinquere e tentata invasione di edificio. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati dei computer. Nel decreto di perquisizione e sequestro della Procura si parla addirittura di ricerca di armi, oggetti atti ad offendere e documentazione informatica e cartacea.
I ragazzi perquisiti – tra loro anche una donna – sono alcuni aderenti o simpatizzanti del «Kollettivo Studenti in Lotta»: quattro studenti maggiorenni e un attivista di Sinistra Critica e collaboratore di Radio Onda d’Urto. Tra gli indagati ci sarebbero anche altri tre studenti minorenni. Il 12 dicembre scorso a Brescia, in occasione dello sciopero generale proclamato dai sindacati confederali, lo spezzone studentesco si staccò dal corteo e tentò di entrare a Palazzo Loggia per dar vita ad una occupazione simbolica della sede del Comune. Sotto il porticato ci fu però una colluttazione con alcuni vigili e agenti della Digos schierati a difesa del palazzo comunale, durante i quali uno degli agenti della Digos riportò delle lesioni alle costole. Un episodio che ha generato un’inchiesta sfociata appunto con le perquisizioni di oggi e varie denunce penali.
In città era dal 1979 che la Procura non ordinava un numero così alto di perquisizioni domiciliari contro studenti; altri tempi e altro clima. Un’operazione in grande stile, quella di questa mattina, che sembra più che altro rivolta a scoraggiare gli studenti e le organizzazioni sociali in vista delle possibili contestazioni già in cantiere contro i provvedimenti economici del Governo Monti.
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