Caprotti e vertici delle cooperative in appalto presso gli stabilimenti Esselunga di Pioltello speravano che la lotta degli operai si affievolisse dopo il periodo natalizio tanto da mandare in piena notte i guardoni a strappare gli striscioni e le bandiere posizionate intorno al presidio permanente. Non è così e in questo inizio anno lo si è dimostrato in questi giorni attraverso la riunione dei delegati, l’assemblea del presidio con la presenza delle realtà e di singoli solidali e con l’iniziativa di ieri. Infatti nella serata di giovedì , dopo il consueto confronto tra i presenti, è iniziata verso le undici e mezza, con l’ingresso e l’uscita dei lavoratori delle varie cooperative, un volantinaggio e successivamente un blocco simbolico dei camion in entrata in uscita in risposta al detto attacco dei giorni precedenti.
D’altronde in questi mesi se ne sono viste tante: dalle semplici provocazioni dei singoli crumiri a piedi o in auto, all’attacco squadristico con una cinquantina di persone, la polizia che circonda le tende durante una riunione in cerca di presunte mazze (sequestrando infine un arnese utilizzato per rompere la legna per il fuoco), cariche contro i manifestanti in più di un occasione, infine l’accompagnamento coatto da parte di zelanti forze dell’ordine di lavoratori di altre cooperative incerti se dare solidarietà o cedere al ricatto dei caporali durante uno sciopero (molti di quegli operai non voleva entrare nello stabilimento e comunque non trascinati nella testuggine come bestie).
In tutto questo periodo (dal 7 ottobre ad oggi) la lotta è continuata senza mai cedere. Il presidio si è organizzato sempre meglio (oggi la tenda è ben strutturata con una bella stufa e un camper), ai licenziamenti sono seguite iniziative costanti davanti allo stabilimento e ai centri commerciali nonché in sede processuali ( a febbraio ci saranno le udienze), infine collegamenti con altri comitati di lotta e presidi di lavoratori ( jabil, lavoratori ffss, elnag…). Lo scopo è di allargare il fronte e creare una rete di collegamento stabile se possibile lanciando iniziative comuni e arrivare a momenti come il 27 gennaio che siano in grado di dare piena visibilità alle lotte. La vitalità della singola battaglia e la messa in rete delle lotte sono le armi dei lavoratori ed è questo che si ha ben chiaro al presidio. Non a caso quanto è successo a biandrate ha fatto paura: qui il licenziamento di tre lavoratori ha portato tutti gli operai della cooperativa (sempre in appalto esselunga) ha bloccare strade e lavoro costringendo alla riassunzione immediata anche perché non l’azienda non può permettersi l’estensione della lotta in altra siti e non vuole che venga fuori una conferma del sistema di sfruttamento del modello caprotti. Ma, alla faccia di Esselunga. i lavoratori dei due siti (biandrate e pioltello ) si stanno cercando.
Dal presidio inoltre hanno ben chiara un’altra cosa. La singola battaglia si inserisce in una crisi generale complessiva ed è per questo che si vuole inserire la singola situazione in un contesto generale di analisi e lotta contro i governi di qualunque colore o di qualsivoglia competenza tecnica che hanno l’unico obbiettivo di salvare l’attuale modello economico e di rappresentare coloro che vivono dello sfruttamento.
Domenica alle 11 in pieno centro di Pioltello ci sarà l’assemblea con questi presupposti allargata a tutti e a tutte con un primo passaggio con altre situazioni in lotta. Un primo passaggio ambizioso, ma che non che essere così perché chi si ferma è perduto e non è proprio il momento di fermarsi.
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