Firenze, Sel di Renzi e di opposizione
Riccardo Chiari
FIRENZE
Un consigliere comunale in maggioranza, l’altro all’opposizione. Protagonista di questa assoluta novità nel panorama politico nazionale è la Sinistra ecologia e libertà fiorentina, che nella sua ultima assemblea provinciale ha approvato un documento per certificare che Eros Cruccolini, finora capogruppo di se stesso nel Salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio, non è più sufficientemente rappresentativo del vendolismo. La colpa ufficiale di Cruccolini è stata quella di astenersi, nonostante l’indicazione del partito di votare contro, alla decisione del sindaco Matteo Renzi – e dell’intero, egemone e autosufficiente Pd fiorentino – di avviare le pratiche per la privatizzazione dell’azienda di trasporto pubblico Ataf. Al tempo stesso l’ormai ex capogruppo mantiene la tessera di Sel. E anche se gli è stato vietato di parlare a nome del partito, nessun dirigente ha protestato quando Cruccolini ha giustificato ai quotidiani locali la sua posizione. Così: «Questa condizione di separati in casa mi stimola molto, la vedo come una competizione. Io avrò l’occasione di dimostrare che le mie ragioni per rimanere nella maggioranza non erano campate per aria. Inoltre mantengo l’impegno che ci siamo presi firmando il programma di Renzi. Condivido certi maldipancia nel partito, però serve una valutazione complessiva sui risultati politici. Inoltre per il centrosinistra il Pd è un elemento determinante. Bisogna dialogare con i democratici, non con le frange, e portare idee e progetti per confrontarsi su quelli. Sel continua a dire che non va privatizzata Ataf, ma non dice mai come evitare la vendita. E questo denota la mancanza di senso di governo».
Se Cruccolini resta in maggioranza, la Sel fiorentina di opposizione alla giunta Renzi ora può contare sul neo iscritto Tommaso Grassi, eletto con la lista Spini ed esponente dei Verdi fino a una settimana fa. Quando ha abbandonato il Sole che ride insieme al consigliere regionale Mauro Romanelli, al consigliere di quartiere Duccio Braccaloni e all’ex consigliere provinciale Luca Ragazzo, tutti diventati vendoliani. Un passaggio che era atteso da mesi, specie per Romanelli che era stato eletto nella lista bicicletta della Federazione di sinistra – Verdi, e che ora è diventato l’unico esponente di Sel in consiglio regionale.
Ma restando a Firenze, il coordinatore provinciale Lorenzo Falchi e il responsabile enti locali Leonardo Pieri spiegano che la decisione di passare all’opposizione è dovuta al fatto che Renzi ne sta combinando troppe: si va dalle forzature sui negozi aperti il primo maggio ai rapporti conflittuali con la Cgil, fino al casus belli dell’Ataf. Dal canto suo il sindaco replica: «Io mi sono presentato agli elettori con Sel e Cruccolini, che si era anche candidato alle primarie, e continuerò a lavorare con loro. Il resto sono equilibrismi che allontanano le persone dalla politica».
E di equilibrismi la Sel fiorentina dovrà continuare a vivere, perché ad esempio nei cinque quartieri cittadini, che votano il bilancio comunale, esprime un presidente – Giuseppe D’Eugenio nel Q4 dell’Isolotto – e alcuni consiglieri, tutti naturalmente di maggioranza. E almeno D’Eugenio, che di Cruccolini è l’erede alla guida del popoloso quartiere d’Oltrarno, ha già fatto sapere di non avere alcuna intenzione di fare passi indietro.
Un consigliere comunale in maggioranza, l’altro all’opposizione. Protagonista di questa assoluta novità nel panorama politico nazionale è la Sinistra ecologia e libertà fiorentina, che nella sua ultima assemblea provinciale ha approvato un documento per certificare che Eros Cruccolini, finora capogruppo di se stesso nel Salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio, non è più sufficientemente rappresentativo del vendolismo. La colpa ufficiale di Cruccolini è stata quella di astenersi, nonostante l’indicazione del partito di votare contro, alla decisione del sindaco Matteo Renzi – e dell’intero, egemone e autosufficiente Pd fiorentino – di avviare le pratiche per la privatizzazione dell’azienda di trasporto pubblico Ataf. Al tempo stesso l’ormai ex capogruppo mantiene la tessera di Sel. E anche se gli è stato vietato di parlare a nome del partito, nessun dirigente ha protestato quando Cruccolini ha giustificato ai quotidiani locali la sua posizione. Così: «Questa condizione di separati in casa mi stimola molto, la vedo come una competizione. Io avrò l’occasione di dimostrare che le mie ragioni per rimanere nella maggioranza non erano campate per aria. Inoltre mantengo l’impegno che ci siamo presi firmando il programma di Renzi. Condivido certi maldipancia nel partito, però serve una valutazione complessiva sui risultati politici. Inoltre per il centrosinistra il Pd è un elemento determinante. Bisogna dialogare con i democratici, non con le frange, e portare idee e progetti per confrontarsi su quelli. Sel continua a dire che non va privatizzata Ataf, ma non dice mai come evitare la vendita. E questo denota la mancanza di senso di governo».
Se Cruccolini resta in maggioranza, la Sel fiorentina di opposizione alla giunta Renzi ora può contare sul neo iscritto Tommaso Grassi, eletto con la lista Spini ed esponente dei Verdi fino a una settimana fa. Quando ha abbandonato il Sole che ride insieme al consigliere regionale Mauro Romanelli, al consigliere di quartiere Duccio Braccaloni e all’ex consigliere provinciale Luca Ragazzo, tutti diventati vendoliani. Un passaggio che era atteso da mesi, specie per Romanelli che era stato eletto nella lista bicicletta della Federazione di sinistra – Verdi, e che ora è diventato l’unico esponente di Sel in consiglio regionale.
Ma restando a Firenze, il coordinatore provinciale Lorenzo Falchi e il responsabile enti locali Leonardo Pieri spiegano che la decisione di passare all’opposizione è dovuta al fatto che Renzi ne sta combinando troppe: si va dalle forzature sui negozi aperti il primo maggio ai rapporti conflittuali con la Cgil, fino al casus belli dell’Ataf. Dal canto suo il sindaco replica: «Io mi sono presentato agli elettori con Sel e Cruccolini, che si era anche candidato alle primarie, e continuerò a lavorare con loro. Il resto sono equilibrismi che allontanano le persone dalla politica».
E di equilibrismi la Sel fiorentina dovrà continuare a vivere, perché ad esempio nei cinque quartieri cittadini, che votano il bilancio comunale, esprime un presidente – Giuseppe D’Eugenio nel Q4 dell’Isolotto – e alcuni consiglieri, tutti naturalmente di maggioranza. E almeno D’Eugenio, che di Cruccolini è l’erede alla guida del popoloso quartiere d’Oltrarno, ha già fatto sapere di non avere alcuna intenzione di fare passi indietro.
da “il manifesto”
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