Questa mattina il ministro alla Difesa Giampaolo Di Paola e il governatore del Piemonte, Roberto Cota hanno visitato il cantiere del centro di produzione dei nuovi aerei militari di ultima generazione, gli F35 a Cameri (Novara). Lo scopo della visita – ha spiegato Cota – è quello di controllare lo stato di avanzamento dei lavori dell’impianto che costruirà in Italia alcune parti di 161 cacciabombardieri F 35 per i quali l’Italia dovrà comunque sborsare tra il 15 e i 19 miliardi di euro. “L’impatto è notevole e le cose stanno procedendo; dobbiamo fare in modo che procedano senza intoppi. Questo progetto, che ho sempre sostenuto – ha dichiarato Cota – è molto importante, perchè porterà sviluppo e occupazione”. “Dobbiamo anche ricordarci – ha aggiunto il presidente leghista della Regione Piemonte – che le tecnologie aeronautiche hanno sempre applicazioni duali e cioè non solo militari, ma anche civili”. Una osservazione curiosa che può essere letta in duplice modo: 1) è noto che le tecnologie militari siano sempre dual use e che in un lasso di tempo congruo in qualche modo le innovazioni belliche vengano “socializzate” anche per produzioni civili; 2) Il governatore Cota e il ministro Di Paola dovrebbero però spiegare l’urgenza di dotare l’aereonatica militare italiana di ben 161 caccia bombardieri – assai costosi – in una fase in cui non risulta che l’Italia debba muovere e sia minacciata di guerra da qualcuno.
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