Alcuni attivisti del movimento No Tav arrestati nelle settimane scorse e detenuti nel carcere delle Vallette, a Torino, hanno messo in atto una protesta martedì dopo l’ora d’aria rifiutandosi di rientrare nelle celle loro assegnate. Il direttore dell’istituto, Pietro Buffa, ha parlato con gli attivisti che poi hanno deciso di desistere dall’iniziativa e sono rientrati nelle celle. La vicenda è stata segnalata dallo stesso Buffa alla Prefettura e alla Questura del capoluogo piemontese. “L’uso della misura cautelare in carcere non in flagranza di reato, a distanza di circa sette mesi dai fatti contestati, per i reati di resistenza e violenza a P.U., lesioni e danneggiamento, reati che, in molte situazioni analoghe, hanno portato, a tutto concedere, a condanne a pena sospesa, appare francamente inaccettabile” affermano, i Giuristi Democratici in una nota dedicata alla vicenda degli attivisti No Tav arrestati. “non si può accettare che uno strumento delicato ed estremo quale la custodia cautelare venga utilizzato come mezzo di repressione del conflitto sociale generale, in cui le posizioni (e le responsabilità) personali sono poste in secondo piano. In altri termini, l’intervento giudiziario è stato trasformato – stavolgendolo – da strumento di accertamento di responsabilità individuali differenziate a mezzo finalizzato a garantire l’ordine pubblico”.
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