Il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, è tornato sul tema della Tav: “Margini non ce ne sono: l’opera è di valore fondamentale per il Paese, e non solo per il Piemonte e fa parte di impegni presi con il l’Europa. Non ci sono spazi”. E ancora: “L’opera è stata meditata e partecipata. Ci sono stati incontri con la popolazione e fatte importanti modifiche al progetto: siamo ad un punto di non ritorno”.
Per il ministro la Tav “è diventata quasi un simbolo di non so cosa, un simbolo dell’antagonismo, comunque. Questo potrebbe avere riflessi anche altrove, per questo la situazione è delicata. Ma non c’è nessun dubbio che l’opera debba andare avanti. Io purtroppo il film degli anni di piombo l’ho visto e vissuto già da funzionario. Il nostro impegno è questo: tutto tutto quello che dobbiamo fare lo faremo affinchè quel film non si ripeta”
A parte le minacce – che quando vengono da un ministro dell’interno vanno sempre prese sul serio – se Cancellieri non capisce le ragioni di un’opposizione popolare (qualunque sia il tema, dalla Tav alla disoccupazione) forse è il caso di prendere atto che probabilmente è inadatta a ricoprire quel ruolo – pesantissimo – che le è stato assegnato.
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