Il governo tecnico è tecnicamente un disastro. Non bastavano i dati sul debito pubblico resi noti ieri (è aumentato nonostante i tagli, perché se cala il prodotto interno lordo lo stato incassa anche meno tasse, a partire dall’Iva); oggi c’è la coferma da parte dell’Ista sul Pil che precipita per terzo trimestre consecutivo. Ricordiamo che due trimestri segnalano una “recessione tecnica”; il terzo non ha un nome in codice, ma si può sempre trovare.
Nel primo trimestre 2012 si conferma la recessione per l’economia italiana: il prodotto interno lordo italiano è diminuito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e dell’1,3% rispetto al primo trimestre del 2011.
Con il dato di oggi, l’Italia registra il terzo trimestre consecutivo in cui il dato congiunturale del Pil è negativo. Nel terzo trimestre 2011 era -0,2%, nel quarto trimestre -0,7%, mentre nel primo trimestre e -0,8 per cento.
Il dato congiunturale del Pil nel primo trimestre 2012 (-0,8%) è il peggiore dal primo trimestre del 2009, quando il calo sul trimestre precedente era stato del 3,5 per cento (subito dopo l’implosione di Lehmann Brothers e l’arresto pressoché totale del credito).
L’arretramento già “acquisito” per il 2012 è pari a -1,3%. Il risultato «è la sintesi di un aumento del valore aggiunto dell’agricoltura e di una diminuzione del valore aggiunto dell’industria e dei servizi».
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