E’ cominciata malissimo la giornata delle lavoratrici e dei lavoratori di Nokia Siemens Networks e di Jabil che hanno raggiunto Roma per partecipare alla manifestazione indetta davanti al ministero dello sviluppo economico in occasione dell’incontro in cui si discuterà del loro futuro.
All’arrivo nella capitale, infatti, sono stati accolti dalle forze dell’ordine che hanno disperso il gruppo, sequestrato le bandiere e identificato, senza alcuna ragione, alcuni lavoratori e sindacalisti. La motivazione è folle: il “corteo” dalla fermata della metropolitana al ministero non è autorizzato. Certo, sono più di dieci (da Milano, in pullman o in treno, sono partiti circa 150 lavoratori) e manca solo che li accusino di adunata sediziosa.
A Roma possono liberamente circolare plotoni di turisti dietro i vessilli e gli ombrellini dei tour operator. Ma i lavoratori no, con le bandiere della Fiom, poi è assolutamente vietato. Se l’Italia è ancora una “Repubblica fondata sul lavoro” ci aspettiamo che altri, oltre a noi si indignino per il modo in cui le istituzioni trattano chi lotta contro i licenziamenti e per mantenere in attività le aziende.
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