“L’assemblea dei lavoratori ISFOL ha scelto di porre termine all’occupazione dell’istituto, avendo acquisito la consapevolezza che questa giornata ha segnato un cambiamento di fase nella vertenza per la difesa dell’ISFOL”, è l’annuncio di Enrico Mari, USB ISFOL, al termine dell’iniziativa che questa mattina a Roma, nella sede dell’Ente di Ricerca in corso d’Italia 33, ha visto numerosi esponenti delle forze politiche a confronto con i lavoratori.
Dalla discussione, in cui sono intervenuti Fabio Granata (FLI), Giorgio Cremaschi (Comitato No Debito), Paolo Ferrero (Federazione della Sinistra), Roberto Di Giovanpaolo (PD), Umberto Guidoni (SEL), è emersa l’esigenza di una generalizzazione dei temi al centro della vertenza ISFOL: finanziamenti, ruolo, funzioni e governance sono problematiche che investono l’intero sistema degli Enti Pubblici di Ricerca.
Sottolinea Enrico Mari: “L’apertura di un’interlocuzione con la politica e l’impegno di alcuni esponenti a lavorare per creare un fronte comune, con le forze presenti sia dentro sia fuori dal Parlamento, che vincoli il Governo alla difesa e al rilancio dell’Ente, aprono una prospettiva che prima dell’occupazione dell’ISFOL non era ipotizzabile”.
“Siamo convinti – aggiunge l’esponente USB – che i 22 giorni di occupazione dell’ISFOL, insieme alla lotta di tutti gli enti oggi a rischio soppressione, siano fortemente collegati alle lotte che si oppongono alle trasformazioni attuate dal Governo Monti in base ai diktat dei poteri forti europei. Come USB manteniamo lo stato di agitazione e continueremo a lottare fino a che ci sarà una definitiva certezza sul futuro dell’Istituto ed affinché tutti gli enti continuino a rappresentare un patrimonio pubblico fondamentale per lo sviluppo del Paese”, conclude Mari.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa