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Il credito non abita più qui

La crisi trascina con sé il “credit crunch”, ovvero una restrizione senza precedenti del credito per faiglie e soprattutto imprese.
Ma il peggio deve ancora finire. A novembre, rivela la Banca d’Italia, è stata registrata una nuova contrazione per i prestiti al settore privato. Un calo dell’1,5% su base annua, dopo quello dell’1% registrato a ottobre. I prestiti alle famiglie sono diminuiti dello 0,3%, mentre quelli alle società non finanziarie si sono ridotti addirittura del 3,4% (-2,9% a ottobre). Segno che all’economia reale non solo non arriva ossigeno sufficiente a “crescere”, ma neppure per sopravvivere.

In “compenso” aumenta la “raccolta”, ovvero la quantità di denaro che si ferma nei depositi bancari: +6,6% a novembre, mentre la raccolta obbligazionaria è aumentata del 10,6%.
Dal fronte dei tassi di interesse applicati situazione pressochè invariata a novembre rispetto al mese precedente. Il tasso sui mutui casa (taeg) è indicato al 4,05% dal 4,06% annuo di ottobre mentre i tassi sui prestiti alle pmi (fino a 1 milione) sono in marginale calo al 4,49% dal 4,51% annuo segnalato in ottobre.

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