Hanno costruito un muro con malta e mattoni, un muro simile a quelli che hanno sigillato gli ingressi alle abitazioni delle sette torri di Zingonia. Il muro simbolico è stato costruito, oggi pomeriggio di fronte alle sede della Regione Lombardia di Bergamo.
A realizzarlo come forma di protesta sono stati alcuni degli abitanti dei condomini Athena e Anna, meglio conosciuti come le “Torri” di Zingonia.
Le amministrazioni locali, insieme all’Aler di Bergamo, a Infrastrutture Lombarde e Regione Lombardia, hanno approvatom a ottobre scorso un piano di riqualificazione di Zingonia che prevede l’acquisizione e la demolizione delle torri. Edifici che contano 209 appartamenti che ospitano circa 96 nuclei familiari e 15 negozi suddivisi tra le sei torri. Al loro posto sorgeranno, secondo il piano di riqualificazione, strutture commerciali.
“Hanno approvato un progetto senza interpellare noi che in quegli edifici ci abitiamo, senza darci garanzie sul nostro futuro e su quello dei nostri figli – affermano i rappresentanti del Comitato -. Molti di noi hanno investito i propri risparmi in quegli appartamenti, molti hanno acceso un mutuo per poter assicurare a se e alla propria famiglia un letto sopra la testa. Non neghiamo che i condomini siano stati scenario di illegalità, conosciamo bene la situazione perché l’abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Siamo i primo a sapere che così non si può andare avanti e che qualcosa deve essere fatto”. “Ci hanno detto che alcuni tra noi avranno una casa popolare, ma non sappiamo dove, nè a quali condizioni, né cosa succederà a tutti gli altri – scrive il comitato -. Ora, vi chiediamo, che cosa pensereste se una mattina leggeste sui giornali che la vostra casa sarà demolita? Se vi proponessero meno di 15mila euro per comprare il vostro appartamento, in barba alle rate del mutuo che avete pagato e ai sacrifici fatti per onorarle? E se aggiungessero pure che, nel caso, non accettaste, le vostre case saranno espropriate?”.
A realizzarlo come forma di protesta sono stati alcuni degli abitanti dei condomini Athena e Anna, meglio conosciuti come le “Torri” di Zingonia.
Le amministrazioni locali, insieme all’Aler di Bergamo, a Infrastrutture Lombarde e Regione Lombardia, hanno approvatom a ottobre scorso un piano di riqualificazione di Zingonia che prevede l’acquisizione e la demolizione delle torri. Edifici che contano 209 appartamenti che ospitano circa 96 nuclei familiari e 15 negozi suddivisi tra le sei torri. Al loro posto sorgeranno, secondo il piano di riqualificazione, strutture commerciali.
“Hanno approvato un progetto senza interpellare noi che in quegli edifici ci abitiamo, senza darci garanzie sul nostro futuro e su quello dei nostri figli – affermano i rappresentanti del Comitato -. Molti di noi hanno investito i propri risparmi in quegli appartamenti, molti hanno acceso un mutuo per poter assicurare a se e alla propria famiglia un letto sopra la testa. Non neghiamo che i condomini siano stati scenario di illegalità, conosciamo bene la situazione perché l’abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Siamo i primo a sapere che così non si può andare avanti e che qualcosa deve essere fatto”. “Ci hanno detto che alcuni tra noi avranno una casa popolare, ma non sappiamo dove, nè a quali condizioni, né cosa succederà a tutti gli altri – scrive il comitato -. Ora, vi chiediamo, che cosa pensereste se una mattina leggeste sui giornali che la vostra casa sarà demolita? Se vi proponessero meno di 15mila euro per comprare il vostro appartamento, in barba alle rate del mutuo che avete pagato e ai sacrifici fatti per onorarle? E se aggiungessero pure che, nel caso, non accettaste, le vostre case saranno espropriate?”.
“Lotteremo con tutte le nostre energie affinchè questo piano venga fermato, e si inizi la vera riqualificazione di Zingonia, quella che ci considera come persone e non come problemi da cancellare” annunciano gli abitanti delle Torri di Zingonia.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa