Il tribunale di Bologna ha assolto per insufficienza di prove i quattro attivisti indagati nell’ambito dell’inchiesta realizzata dalla Digos di Bologna, e coordinata dal pm Morena Plazzi, sul sito «Caccia allo sbirro». Il sito, in rete dal febbraio del 2009 e poi oscurato per ordine degli inquirenti, aveva pubblicato foto di poliziotti in servizio a Bologna, Milano, Bergamo e Napoli. I quattro – tre uomini e una donna – erano stati accusati di istigazione a delinquere e diffamazione in concorso, oltre che di violazioni delle norme sulla privacy. Secondo l’accusa, gli indagati non solo pubblicavano foto di appartenenti alle forze dell’ordine ma incitavano gli altri frequentatori della rete a far circolare immagini e dati.
L’accusa aveva chiesto la condanna per due degli indagati e l’assoluzione per gli altri due. Ma il giudice ha deciso per l’assoluzione.
Il 12 febbraio, in concomitanza con l’ultima udienza del processo, alcune decine di attivisti hanno manifestato nei pressi del tribunale, contro un processo denunciato come un tentativo «di punire e scoraggiare ogni iniziativa di ‘vigilanza democratica’ sull’operato delle forze dell’ordine».
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