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Processo No Tav. L’intimidazione del governo

La costituzione di parte civile della Presidenza del consiglio dei ministri al processo No Tav, che si sta celebrando a Torino, per gli scontri dell’estate 2011 in Valle di Susa, ha per “obbiettivo evidente quello di colpire il movimento No Tav”.
Lo ha sostenuto nell’aula bunker delle Vallette, il legale della difesa Claudio Novaro, che si è opposto alla richiesta di costituzione, secondo lui non valida formalmente perché “non firmata dal presidente, come prevede la norma, ma dal sottosegretario”.
“Qui si sta discutendo di due episodi specifici che hanno riguardato la contrapposizione tra alcuni attivisti e le forze dell’ordine, non della resistenza popolare di decine di migliaia di persone che fanno parte di un movimento, che da 10 anni sta lottando per difendere il suo territorio”, ha detto l’avvocato, che ha aggiunto: “Non si comprende quindi come il governo, che ha chiesto di costituirsi qui ma non al processo ‘Minotauro’ contro la ‘ndrangheta, possa lamentare un danno di immagine. In passato la presidenza si è costituita solo per reati contro lo Stato o per stragi che hanno turbato la collettività, come quella di Sant’Anna di Stazzema. Non c’è paragone con quegli episodi”.
Non c’è dunque altra ipotesi interpretativa: il governo “tecnico” vuole condizionare la corte e terrorizzare la resistenza No Tav. Ma sbatte male…

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