E’ durata solo un giorno l’occupazione di un nuovo spazio sociale. Questa mattina la polizia con alcuni blindati ha sgomberato lo spazio occupato Mushrooms nel popolare quartiere di Tor Pignattara. A Roma infatti da ieri un altro stabile era stato occupato e sottratto alla rendita.
Gli studenti e le studentesse de “La Sapienza” ma anche giovani precari hannor dato vita alle numerose mobilitazioni di questi anni, e ieri hanno dato vita a Mushrooms, lo studentato occupato autogestito che si trova nel quartiere di Torpignattara. Mushrooms, in via Pietro Rovetti, 157, nasce dalle macerie dell’università, devastata negli ultimi anni dalla riforma Gelmini e dai tagli che le misure d’austerity hanno imposto.
“Non c’è alternativa – raccontano gli studenti – non c’è scampo ai dettami delle oligarchie finanziarie europee che calano la loro scure. Nel nome del fiscal compact e del pareggio di bilancio svendono case, ospedali, monumenti, scuole, università. Mushrooms spunta nella città avvelenata dai palazzinari, dalla cementificazione e dalla speculazione selvaggia, nella giungla degli affitti insostenibili, dei quartieri-dormitorio privi di servizi, in cui vorrebbero relegarci, isolati e sopiti”.
Cos’è dunque Mushrooms? “Mushrooms – spiegano -è una risposta all’immobilità di questo sistema, che costringe le nostre vite dentro spazi e tempi inadeguati; alla precarietà che oltre ad essere forma di sfruttamento diventa condizione esistenziale di un’intera generazione, derubata di tutto ciò che di materiale ed immateriale produce”.
Un’altra realtà nella Capitale che crea welfare dal basso con l’intenzione di riscattare diritti dei giovani, una riappropriazione diretta di reddito.
“Sono esperienze – aggiungono – he servono per non fare due lavori, entrambi sottopagati, magari in nero, per poter sostenere costi universitari e affitti, per soddisfare i desideri d’autonomia di una generazione che troppe volte è stata definita con disprezzo choosy, sfigata o bambocciona.
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