Sei avvisi di garanzia a carico di altrettanti attivisti, immigrati e italiani, del “Comitato Provinciale Contro gli Sfratti” di Brescia e provincia. Secondo le accuse sarebbero responsabili di resistenza e lesioni a P.U., danneggiamento, rifiuto di indicazione sulla propria identità e riunione non autorizzata. In realtà i provvedimenti riguardano i fatti accaduti a Manerbio il 26 ottobre scorso, quando nel corso della resistenza per impedire che una famiglia finisse in mezzo ad una strada un attivista dell’Associazione Diritti per tutti rimase ferito ad una gamba con una prognosi di 30 giorni.
La lotta di quel giorno portò poi ad una soluzione: il passaggio di casa in casa per tutta la famiglia. Risultato che smentì di fatto le menzogne della giunta comunale destro leghista, nel frattempo decaduta e commissariata, che ostinatamente sosteneva non ci fossero alloggi pubblici sfitti a Manerbio
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