L’Usb (Unione sindacale di base) ha inviato un esposto all’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), all’Arpa Puglia e alla direzione dell’Ilva (e, per conoscenza, alla Procura di Taranto) segnalando i rischi a cui sono esposti i lavoratori dello stabilimento impegnati nella movimentazione della terra, nella cura delle aree a verde e nella pulizia generale.
L’Usb ricorda che le sepolture nella nuda terra sono state sospese nel cimitero di Taranto, a poche centinaia di metri dallo stabilimento, proprio per la contaminazione dei terreni segnalata dall’Arpa, e richiama le ordinanze che vietano produzioni agricole e pascoli nonché il gioco ai bambini in alcuni parchi del rione ‘Tamburi’. Francesco Rizzo e Santo Mombelli, del coordinamento provinciale dell’Unione sindacale di base, chiedono ai destinatari dell’esposto di prendere visione del Dvr (documento di valutazione del rischio) inerente tali attività, e degli atti relativi alla formazione ed informazione specifica prevista per i lavoratori. In attesa di ”risposte esaustive ai quesiti”, l’Usb invita ”la direzione aziendale a prendere atto del rischio biologico a cui, in assenza di quanto previsto e richiesto, i lavoratori vengono esposti” e chiede di ”sospendere immediatamente detti lavori e a provvedere alla decontaminazione dei luoghi di lavoro eventualmente interessati dalla presenza di agenti nocivi in quantità superiore a quella prevista e normata”.
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