PISA: NUOVI TAGLI ALLA SANITA’ E LICENZIAMENTI. FERMIAMOLI!
Comune di Pisa, Società della Salute e ASL realizzano sui nostri territori i tagli imposti dalla Regione Toscana, mentre la Misericordia minaccia di licenziamento 40 lavoratori
Stessa malattia, identica medicina. Per coprire gli immensi buchi di bilancio provocati dalla speculazione finanziaria, si tolgono risorse ai servizi essenziali, a partire dal Sistema Sanitario Nazionale.
Gli Stati devono realizzare i tagli imposti della Troika europea, per ridurre un debito privato che i finanzieri di Bruxelles vogliono far pagare solo ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle fasce più deboli della popolazione.
Le aziende private – come la Misericordia – falliscono a causa d’investimenti orientati sugli stessi mercati finanziari che distruggono le economie degli Stati.
Chi deve pagare? I lavoratori, i pensionati, le fasce sociali più deboli. Ora basta!
Il Sindaco di Pisa, l’Assessore alle politiche sanitarie e Presidente della Società della Salute, il Direttore USL 5 comunicano alla cittadinanza – attraverso recenti articoli di giornale – la riforma del sistema sanitario locale in programma per la nostra città, fatto di:
1) chiusura della Guardia Medica
2) apertura di una “Casa della salute”, con al centro i “medici di famiglia” che non sono dipendenti pubblici ma liberi professionisti.
3) Nella “Casa della Salute” si accentreranno molte prestazioni sanitarie e alcune attività svolte dal Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cisanello
4) adeguamento dei presidi sanitari periferici, che subiranno delle modifiche nelle loro funzioni, inserendo in alcuni casi il privato (Pubblica Assistenza) per attività precedentemente svolte dal pubblico
Sindaco, Assessore e dirigenti della ASL5 parlano di questa “riforma” come di ottima soluzione per migliorare il sistema sanitario locale, trasformando la realtà di una politica di tagli e riduzioni del servizio in propaganda pre elettorale, a favore dell’attuale Giunta locale.
Per sfuggire a questa retorica deviante, occorre leggere nel suo insieme il piano di ristrutturazione della sanità imposto dalle recenti Delibere della Regione Toscana. L’esaltazione della “Casa della salute” e dei piani di potenziamento dei presidi periferici serve solo a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai tagli che subirà il servizio in tutta l’area d’interesse della ASL5, di cui i nostri amministratori non ci parlano.
Quanti utenti e malati andranno a ricadere sulle strutture centralizzate (casa della salute) che oggi si mettono in cantiere?
In seguito alla chiusura della guardia medica chi coprirà il servizio sanitario notturno se i 118 saranno ridotti dagli attuali 12 a 3 per tutta le Regione Toscana?
Quante sono le risorse messe a disposizione per ristrutturare i presidi periferici?
Che tipo di servizi saranno delegati a partner privati che si vogliono inserire a pieno titolo nel sistema pubblico?
Perché non assumere i lavoratori della Misericordia a rischio di licenziamento per le attività che si dice di voler ampliare a livello territoriale?
I nostri amministratori avrebbero potuto rispondere a queste e a molte altre domande, se solo avessero attivato strumenti di consultazione minima della cittadinanza, come le cosiddette “agorà della Salute”, contemplate nel regolamento della Società della Salute pisana, ma mai convocate.
Inutile attardarci a chiedere il rispetto di consultazioni istituzionali saltate da tempo.
La strada da seguire deve essere un’altra, quella della lotta e del protagonismo dei lavoratori della sanità pubblica, uniti a un’utenza di cittadini ai quali si toglie progressivamente un servizio essenziale per la propria salute.
Occorre rilanciare a livello cittadino, regionale e nazionale la mobilitazione contro la progressiva distruzione del sistema sanitario pubblico.
I tagli devono essere fatti ai grandi patrimoni, al sistema finanziario e bancario, ai manager e agli industriali che ingrassano sulla nostra pelle, non ai servizi essenziali!
No ai tagli alla sanità pubblica.
Solidarietà ai lavoratori della Misericordia a rischio licenziamento.
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