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Brescia antifascista “ricorda” Mussolini, o la sua fine

Brescia: finita la cerimonia per il trentanovesimo anniversario della strage di piazza della Loggia, alcune decine di antagonisti bresciani si sono spostati nella vicina piazza della Vittoria per appendere un fantoccio con il viso di Benito Mussolini, un po’ come si presentava il corpo senza vita del Duce in piazzale Loreto. Un gesto per dire no al progetto del Comune di riportare nella piazza, progettata da Marcello Piacentini e inaugurata nel 1932, il cosiddetto Bigio, una statua di quasi otto metri, dedicata da Mussolini stesso all’Era fascista, che venne rimossa nel Dopoguerra.

Il video antifa.

Il comunicato dei compagni:

IL 28 MAGGIO ADESSO SI COMMEMORANO ANCHE I FASCISTI

Per l’ennesima volta la cittadinanza bresciana si trova di fronte ad un vergognoso attacco alla memoria della strage di Piazza della Loggia. Il progetto di riscrivere la storia, in chiave assolutoria per i criminali fascisti che hanno insanguinato l’Italia, si compie anche a Brescia, questo 28 maggio.

Il Comune di Brescia e le associazioni che hanno promosso le celebrazioni hanno proposto un’insieme di iniziative che spaziano dai temi relativi alla memoria della strage al Giro d’Italia alla memoria di Graziano Giralucci, ucciso nella sede del Movimento Sociale Italiano di Padova, vittima delle Brigate Rosse.

  • Perché nelle celebrazioni della strage di Brescia, strage compiuta dai fascisti all’interno di un disegno eversivo dello Stato e dell’Alleanza Atlantica non viene ricordata la responsabilità diretta di un partito come il MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO che allevò, nutrì e coprì gli stragisti?
  • Perché si tenta di parificare le responsabilità e mettere sullo stesso piano terrorismo nero e lotta armata di sinistra, nati in realtà in contesti storici e con motivazioni ben differenti?
  • Perché si alimenta questa “strategia della confusione e della rimozione” attraverso la quale nomi, fatti, organizzazioni vengono sparsi nel medesimo calderone del “terrorismo”? Ci si stupisce poi se con un martellamento del genere secondo i sondaggi rivolti ai ragazzi, la strage di Brescia è opera delle Brigate Rosse?

La situazione cittadina, allarmante dal punto di vista ambientale e sociale per l’avanzare della crisi, si colora con i toni del grottesco se pensiamo alla vicenda della ricollocazione della statua ERA FASCISTA patrocinata a gran voce dall’amministrazione comunale che, guarda caso, ospita tra le sue file, proprio quei politici provenienti dalla buia stagione del MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO.

Si spiegano quindi le alleanze strette dall’uscente giunta con FIAMMA TRICOLORE, partito dichiaratamente (da loro stessi) neofascista piuttosto che il silenzio assordante rispetto alle sedi di partito e all’agibilità politica di partiti e movimenti come FORZA NUOVA o CASA POUND che addirittura si richiamano talvolta al fascismo squadrista, talvolta al nazismo.

Non possiamo che sommare questi dati per avere un quadro quanto meno preoccupante, una classe politica che da un lato si ripulisce il curriculum vitae dai retaggi del fascismo degli anni Settanta e dall’altro apre ai nuovi fascismi.

Lo scorso anno abbiamo assistito ad una repressione violenta contro studenti e lavoratori che si recavano in piazza della Loggia per commemorare la strage e a cui è stato impedito l’accesso in modo arbitrario e autoritario da parte delle forze dell’ordine. Le stesse forze dell’ordine smascherate in sede processuale per aver inventato prove fasulle e testimoniato falsamente durante i processi per accusare militanti e attivisti che si oppongono a questo stato di cose.

Ci opporremo sempre al fascismo ed ai suoi rigurgiti con ogni mezzo 

Rete antifascista di Brescia e provincia

Posted in storia e memoria, territorio.

By rete antifa bs maggio 25, 2013

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